Per la famiglia è omicidio, non suicidio. Riaperte per la terza volta le indagini sulla morte del giovane dj salentino

Ivan Ciullo
Ivan Ciullo
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Mercoledì 20 Marzo 2019, 18:56 - Ultimo aggiornamento: 21 Marzo, 08:15
La Procura di Lecce ha riaperto l’inchiesta sulla morte di Ivan Ciullo, in arte Navi, il jd radiofonico salentino trovato impiccato ad un ulivo nelle campagne di Acquarica del Capo la mattina del 22 giugno 2015. Il pm titolare del fascicolo è Maria Vallefuoco.
In precedenza, il sostituto procuratore Carmen Ruggiero, passata di recente alla Dda, per due volte aveva chiesto e ottenuto dal gip l’archiviazione del caso definendolo un suicidio. Nei mesi scorsi i legali dei genitori della vittima, che non hanno mai creduto al suicidio, avevano avanzato in Procura a Lecce richiesta di riapertura del caso sulla base dei nuovi elementi emersi dalle due perizie affidate al criminologo Roberto Lazzari e all’esperto in medicina legale Giuseppe Panichi, da cui emergerebbero - a parere dei legali - troppe incongruenze con l’ipotesi del suicidio. L’ipotesi di reato che compare sul nuovo fascicolo d’inchiesta al momento resta quella iniziale: istigazione al suicidio. È indagato lo stesso uomo coinvolto nelle precedenti indagini con cui il giovane dj aveva una relazione tormentata.
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