Strisce a metà e asfalto gruviera: ecco quel che resta dopo i lavori

Strisce a metà e asfalto gruviera: ecco quel che resta dopo i lavori
di Stefania DE CESARE
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Domenica 5 Maggio 2019, 09:13
Strisce cancellate dai cantieri e pericoli per i pedoni. E manto stradale reso un colabrodo dopo i lavori.
A Lecce aumentano gli attraversamenti rimasti orfani della segnaletica stradale. In numerosi quartieri della città, infatti, gli scavi per la posa della fibra ottica o di altri sottoservizi hanno da tempo cancellato le zebre orizzontali: tante le strade e le vie piene di segnali sbiaditi o con indicazioni rifatte solo a metà che rendono difficile e poco sicuro il passaggio dei pedoni. Una situazione di disagio che ha provocato non poche lamentele da parte dei cittadini, ma Palazzo Carafa si difende: «Il ripristino spetta alle società. Abbiamo chiesto il cronoprogramma degli interventi che dovrebbero partire da maggio. Vigileremo».
Accese circa un anno fa, le ruspe di Acquedotto Pugliese e Open Fiber - le due principali società impegnate con alcuni lavori sulle arterie leccesi - sono attive in numerosi quartieri e strade della città dove sono in corso le operazioni per il rifacimento della fogna e per la posa dei cavi della rete ultra veloce. Eppure, nonostante siano trascorsi mesi dalle prime cantierizzazioni, su numerose arterie del capoluogo non è stato ancora ridisegnato il percorso strisce per consentire ai pedoni di spostarsi da un lato all'altro della carreggiata in tutta tranquillità.
Una situazione che, di fatto, ha aumentato la pericolosità degli attraversamenti e messo a rischio l'incolumità di chi si muove a piedi. Per i cittadini rispettosi della segnaletica, infatti, non è facile attraversare seguendo le indicazioni laddove la vernice bianca è oramai un miraggio. I pedoni si trovano davanti a strisce che scompaiono a metà percorso o peggio ancora inghiottite dall'asfalto: situazioni di pericolo che si moltiplicano soprattutto quando le zebre stradali poco visibili si trovano a ridosso di incroci senza semaforo. Con grave rischio specie nelle ore serali.
Un problema registrato sia nei quartieri periferici che nelle aree più vicine al centro storico.
Strade e incroci pericolosi in via Leuca (nei pressi dell'Istituto Magistrale Pietro Siciliani) e zona Ariosto dove, ad esempio, l'asfalto è pieno di zebrature ormai invisibili. Stesso copione nel quartiere San Pio e nei pressi della stazione: via Diaz, via Martiri D'Otranto, via Don Bosco, via Montegrappa, via Montello, via De Angelis, piazza Alighieri, via Luigi Cadorna, via Fiume e viale della Repubblica sono piene di zebre fantasma e dove gli interventi per rifacimento della segnaletica orizzontale, sistematicamente cancellata dalle ruspe, tardano ad arrivare.
Non mancano, poi, i casi di segnaletica ripristinata solo in parte. Come in via Niccolò Foscarini e via Salvatore Grande dove le strisce sono state ripristinate esclusivamente da un lato della strada.
«La sicurezza al risparmio. Attraversamenti pedonali, stop e linea di arresto solo per metà - denuncia Dario Russo di Fiab Lecce -. Noi non conosciamo gli accordi tra le società e il Comune ma una cosa è certa: la sicurezza viene prima di tutto. È assurdo avere strade sprovviste di segnali orizzontali e che per questo risultano molto pericolose soprattutto per le fasce più deboli come i bambini. Ancora più paradossale, poi, vedere la segnaletica rifatta a metà. Il Comune dovrebbe vigilare». E, infatti, non mancano i disagi per i pedoni che chiedono a gran voce strade più sicure. «Sono lavori a carico delle ditte - spiega il dirigente al Traffico e Mobilità Fernando Bonocuore -. Una volta terminate le operazioni sul manto stradale, sia Acquedotto pugliese che Open Fiber devono occuparsi anche di ripristinare la segnaletica. La convenzione con le società è stata firmata con il settore Lavori pubblici. Come ufficio Traffico siamo a disposizione per eventuali consulti ma le opere spettano alle società. Qualche giorno fa ho chiesto di avere un cronoprogramma dei prossimi interventi che dovrebbero partire proprio questo mese. Continueremo a vigilare affinché le operazioni siano completate in tempi brevi».
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