Stretta sulla movida, la proposta: «Ora locali aperti un'ora in più»

Stretta sulla movida, la proposta: «Ora locali aperti un'ora in più»
di Stefania DE CESARE
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Venerdì 22 Luglio 2022, 10:04 - Ultimo aggiornamento: 10:08

Locali aperti fino alle 3 e somministrazione solo all'interno degli esercizi pubblici. È questa l'ipotesi al vaglio del sindaco Carlo Salvemini che, se confermata, potrebbe venire incontro alle richieste di una parte degli imprenditori notturni e riaccendere così la movida di Lecce.
La proposta di concedere alle attività un'ora in più di apertura (ma con somministrazione autorizzata solo nei locali), arriva da FedImprese che ieri mattina ha incontrato il primo cittadino proprio per discutere sulle novità introdotte dall'ordinanza comunale che prevede per il periodo estivo la chiusura anticipata alle 2 degli esercizi di somministrazione e la limitazione delle emissioni acustiche e sonore e cercare di superare i disagi che questa sta comportando ad alcuni pub dell'area antica. Una ipotesi quella dell'apertura prolungata dei pubblici esercizi in sede fissa - che appare come un piccolo spiraglio per le tante attività del centro storico che da qualche giorno devono fare i conti con le nuove norme per la sicurezza e il decoro.
Negli ultimi giorni il provvedimento, scaturito dalla riunione del Comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica e pensato per garantire più sicurezza e decoro nei luoghi di aggregazione, ha diviso l'opinione pubblica tra chi (come i residenti) difende la scelta del sindaco di tutelare l'area antica («La notte è di tutti»), e chi invece ritiene l'ordinanza inefficace e dannosa per l'immagine del capoluogo salentino.

Le proteste dei locali


Le nuove regole del divertimento notturno stanno strette soprattutto ai titolari di pub e cocktail bar, e al popolo della movida che vorrebbe vivere la notte leccese senza limiti di orario. «Abbiamo sottolineato come l'ordinanza, per come strutturata, potrebbe causare una migrazione degli avventori, con una sostanziale perdita di introiti per le nostre aziende ha fatto sapere Salvatore Longo, presidente di Fedimprese Lecce -.

Premesso che sia turisti che i cittadini usufruiscono delle attività oggetto dell'ordinanza nella tarda serata, in attesa di un incontro con il prefetto, abbiamo invitato l'amministrazione a potenziare la presenza sul territorio delle forze dell'ordine anche predisponendo nuove telecamere nei punti nevralgici della città». Per evitare risse e limitare gli schiamazzi servono controlli, quindi. Ma non solo. Per FedImprese, Palazzo Carafa deve prestare una maggiore attenzione verso i pub e i locali che dovrebbero essere esclusi dal provvedimento per le attività di somministrazione di alimenti e bevande in sede fissa (e quindi di chiusura anticipata alle 2).

No ad amplificatori in strada e sì ai bagni pubblici


L'associazione, inoltre, chiede anche di estendere, fino alle 24, il divieto di utilizzo sulla pubblica via di amplificatore e percussioni e di predisporre nuovi bagni pubblici in più punti della città. «A tali richieste fa sapere il presidente Longo - il sindaco, fermo sulle decisioni prese dall'amministrazione dovute principalmente alle problematiche emerse dal tavolo sulla sicurezza tenuto in prefettura e dal benestare avuto da altre associazioni, ha promesso per le attività di somministrazione in sede fissa di valutare la possibilità di proseguire l'attività di somministrazione negli spazi interni sino alle 3».
Al momento, quindi, l'ipotesi è sul tavolo del sindaco. Tra qualche giorno si capirà se ci saranno delle modifiche all'ordinanza, magari in vista del weekend con la città che solitamente vede aumentare il numero delle presenze. Nel frattempo il Comune continua con la distribuzione delle locandine realizzate per ricordare alla città le regole (vecchie e nuove) della movida. «Certamente non siamo soddisfatti conclude Longo - ma ci rendiamo conto, soprattutto alla luce degli ultimi eventi, che l'inciviltà di pochi hanno reso la città invivibile sia per i residenti che per i fruitori».
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