Non si arresta la scia di sangue sulle strade del Salento e ritorna l'allarme sicurezza stradale. Ancora incidenti e vite spezzate, le ultime due a distanza di poche ore, mettono in evidenza criticità e pericoli per auto e due ruote lungo le vie più trafficate della provincia. Arterie che attendono da anni la riqualificazione del manto stradale, l'illuminazione, nuovi segnali in sostituzioni di quelli scoloriti dal sole o il raddoppio delle corsie. Di contro, nei primi cinque mesi dell'anno sono già stati installati e attivati due autovelox fissi: il primo sulla statale 16 Maglie-Lecce, all'altezza di Cavallino e il secondo sulla statale 613 Brindisi-Lecce, all'altezza di Trepuzzi e in entrambi i sensi di marcia. Ma entro l'estate altri due occhi elettronici saranno collocati sulla Brindisi-Lecce, all'altezza di Surbo, e sulla statale 101 Gallipoli-Lecce, altezza di Galatina.
I numeri del report
In questi casi, l'assenza di ergonomia di alcune arterie stradali, la guida distratta o sotto l'effetto di alcool e sostanze stupefacenti, il mancato rispetto di precedenza e la velocità troppo elevata, si confermano le principali cause di incidenti.
L'associazione delle vittime
«Ancora tragedie che segnano intere famiglie e comunità commenta il presidente dell'associazione Alla conquista della Vita, Walter Gabellone. «Gli incidenti stradali evidenzia Gabellone - sono causati da più fattori, ma occorre anche da parte di chi guida la giusta attenzione e consapevolezza, soprattutto quando si è in auto di notte o dopo una lunga giornata di lavoro. Bisogna fermarsi, chiedere aiuto se necessario, ma mai sfidare la sorte». Sul tema sicurezza stradale Gabellone si rivolge poi alle amministrazioni comunali. «Dovrebbero agire prima di un incidente e non solo a seguito di un evento. Investire in sicurezza, migliorare la qualità delle strade e della segnaletica, creare percorsi di educazione stradale nelle scuole aggiunge il presidente di Alla conquista della vita sono pratiche fondamentali per cambiare metodo e sensibilizzare soprattutto i giovani».
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