Strade killer, allarme rosso. Velocità, buche e incroci: nel Salento +72% di morti

Strade killer, allarme rosso. Velocità, buche e incroci: nel Salento +72% di morti
di Andrea TAFURO
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Sabato 28 Maggio 2022, 10:46 - Ultimo aggiornamento: 20:22

Non si arresta la scia di sangue sulle strade del Salento e ritorna l'allarme sicurezza stradale. Ancora incidenti e vite spezzate, le ultime due a distanza di poche ore, mettono in evidenza criticità e pericoli per auto e due ruote lungo le vie più trafficate della provincia. Arterie che attendono da anni la riqualificazione del manto stradale, l'illuminazione, nuovi segnali in sostituzioni di quelli scoloriti dal sole o il raddoppio delle corsie. Di contro, nei primi cinque mesi dell'anno sono già stati installati e attivati due autovelox fissi: il primo sulla statale 16 Maglie-Lecce, all'altezza di Cavallino e il secondo sulla statale 613 Brindisi-Lecce, all'altezza di Trepuzzi e in entrambi i sensi di marcia. Ma entro l'estate altri due occhi elettronici saranno collocati sulla Brindisi-Lecce, all'altezza di Surbo, e sulla statale 101 Gallipoli-Lecce, altezza di Galatina.

I numeri del report


Eppure sulle strade salentine si continua a morire. E a dettagliare però la gravità del fenomeno sono i numeri. Nel primo semestre 2021 si sono verificati in Puglia 3.952 incidenti stradali con feriti, di cui 89 mortali. Sono morte 97 persone decedute sull'asfalto, di cui 19 tra Lecce e provincia, mentre altre 5.804 sono rimaste ferite. Numeri che sono in linea se paragonati con lo stesso periodo (gennaio - giugno) degli anni prima della pandemia. È quanto emerge dai dati provvisori forniti dalle forze dell'ordine, raccolti ed elaborati da Asset, l'agenzia regionale strategica per lo sviluppo ecosostenibile del territorio. Dai dati emerge come la provincia di Lecce abbia segnato un incremento del 72,7% della mortalità rispetto allo stesso periodo del 2020: si è passati infatti dagli 11 morti del 2020 ai 19 dell'anno scorso. In totale in 6 mesi sulle strade salentine gli incidenti nel 2021 sono stati 823, qualche centinaio in più dei 568 dell'anno prima; i feriti 1.133, il 36% in più degli 832 del 2020. La maggior parte si è concentrata nei Comuni di maggiori dimensioni: nella sola Lecce sono stati ben 234 (il capoluogo è terzo, su base regionale, solo a Bari e Taranto) ed hanno causato 4 decessi; seguono Nardò con 47 incidenti e un morto, Galatina (26 sinistri, un morto), Galatone (21 incidenti, una vittima), Ugento con 20 incidenti e fortunatamente nessuna vittima, Gallipoli (20 incidenti, un morto), Martano, Campi e Copertino, tutti con 18 incedenti e una sola vittima registrata nell'ultimo Comune. La maggior parte dei morti si registra sulle strade Statali e Provinciali, dove è più facile che si raggiungano velocità elevate. Nell'abitato, però, è Lecce a livello regionale a detenere la maglia nera: nel corso del primo semestre del 2021 si sono registrati ben 4 incidenti mortali. Sotto accusa in provincia finiscono le strade statali ad alto flusso di traffico: la 274 (Gallipoli-Leuca), la 101 (Lecce-Gallipoli), la statale 16 (Lecce-Otranto) e le altre arterie urbane che conducono verso le località marine.
In questi casi, l'assenza di ergonomia di alcune arterie stradali, la guida distratta o sotto l'effetto di alcool e sostanze stupefacenti, il mancato rispetto di precedenza e la velocità troppo elevata, si confermano le principali cause di incidenti.

L'associazione delle vittime

 

«Ancora tragedie che segnano intere famiglie e comunità commenta il presidente dell'associazione Alla conquista della Vita, Walter Gabellone. «Gli incidenti stradali evidenzia Gabellone - sono causati da più fattori, ma occorre anche da parte di chi guida la giusta attenzione e consapevolezza, soprattutto quando si è in auto di notte o dopo una lunga giornata di lavoro. Bisogna fermarsi, chiedere aiuto se necessario, ma mai sfidare la sorte». Sul tema sicurezza stradale Gabellone si rivolge poi alle amministrazioni comunali. «Dovrebbero agire prima di un incidente e non solo a seguito di un evento. Investire in sicurezza, migliorare la qualità delle strade e della segnaletica, creare percorsi di educazione stradale nelle scuole aggiunge il presidente di Alla conquista della vita sono pratiche fondamentali per cambiare metodo e sensibilizzare soprattutto i giovani».
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