Abbracci "vietati", così Cesare si fa fare i grattini dal nonno

Abbracci "vietati", così Cesare si fa fare i grattini dal nonno
di Valeria BLANCO
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Martedì 5 Maggio 2020, 14:30 - Ultimo aggiornamento: 16:40
L'ultima volta si erano visti l'8 marzo, un pranzo insieme in occasione della festa della donna. Da allora, solo telefonate e qualche videochiamata. Difficile spiegare a Cesare, due anni e mezzo, perché per così tanto tempo è dovuto rimanere lontano da nonna Albina e nonno Fernando. In questi 56 lunghi giorni ha chiesto spesso dei suoi nonni beddhri: li chiama così perché loro lo chiamano sempre beddrhu e anche per distinguerli dagli altri nonni che vivono più lontano, a Locorotondo. Ma fino a ieri, non era stato possibile accompagnarlo fino a Monteroni, dove i nonni vivono in campagna.
Ieri mattina, la sorpresa: papà Matteo Tangolo, giornalista e dipendente Comdata, ha fatto una sorpresa al piccolo Cesare: gli ha infilato jeans e felpina e lo ha messo in macchina, direzione Monteroni.
«Sono stati giorni lunghissimi - racconta Matteo - in cui Cesare ha chiesto dei nonni e non capiva perché non si potesse andare a trovarli. Le videochiamate non gli bastavano e ogni volta che li sentiva al telefono, poi faceva i picci. Ieri, approfittando della fine delle possibilità concessa dall'ultimo Dpcm, ho deciso di fargli una sorpresa». Così, Matteo e Cesare sono usciti, lasciando mamma Aurelia, educatrice in smartworking, a godersi un po' di silenzio in casa.
L'incontro è stato emozionante per i nonni e gioioso per Cesare che, appena arrivato in campagna, è corso incontro al nonno e ha abbassato la testa, chiedendogli - senza proferire parola - di fargli i grattini: un modo tutto loro di salutarsi che il piccolo, evidentemente, non ha dimenticato nonostante la lontananza. Poi con la nonna un salto in cucina, proprio nell'armadietto dove c'erano biscotti e cioccolata per lui.
«Abbiamo fatto una specie di pic-nic - prosegue Matteo - e poi Cesare si è riposato sul lettone dei nonni, riprendendo le sue vecchie abitudini. Abbiamo fatto un po' fatica a non abbracciarci, ma rimane sempre un po' di attenzione reciproca anche se tutti quanti abbiamo osservato una quarantena rigorosissima. Per fortuna i bimbi odiano essere sbaciucchiati, e Cesare non ha sofferto del distacco fisico. Ha preferito di gran lunga i giochini che la nonna, in attesa di vederlo, aveva già comprato per lui».
V.Bla.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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