Stop carbone, ok dal ministro
Tap e Snam, ristoro a 55 milioni

Stop carbone, ok dal ministro Tap e Snam, ristoro a 55 milioni
di Valeria BLANCO
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Giovedì 9 Novembre 2017, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 12:26
Sì al “Tavolo Salento” per discutere di ambiente, salute, energia e sviluppo. È il primo risultato incassato ieri a Roma dal presidente della Provincia, Antonio Gabellone, e dai sindaci Giuseppe Taurino (Trepuzzi) e Mario Accoto (Andrano), che hanno partecipato come ospiti alla cabina di regia sui “ristori” messi sul piatto da Tap e Snam sul territorio (e nel frattempo lievitati da 15 a 55 milioni) a fronte della realizzazione del gasdotto sulle coste di Melendugno.
I sindaci hanno portato al tavolo romano le istanze del territorio, messe nero su bianco in un documento in quattro punti che ha schematizzato le esigenze emerse nel corso dell’assemblea dello scorso lunedì, a cui hanno preso parte 37 primi cittadini in rappresentanza di 385mila abitanti della Provincia. E il ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, avrebbe dato non solo la disponibilità ad aprire la “vertenza Salento”, ma anche ad essere a Lecce nella prima settimana di dicembre per incontrare le istituzioni locali.
Nello specifico, i sindaci hanno chiesto «nell’ottica attuativa della scelta strategica connessa a Tap», la condivisione con il Governo di «scelte e investimenti che devono tradursi nei temi irrinunciabili della decarbonizzazione dell’ambiente, della definizione della tempistica sulla chiusura di Cerano (e della sua riqualificazione e rinaturalizzazione) e in una scelta chiara in ordine all’ipotesi delle trivelle nei mari Ionio e Adriatico». Sul primo punto, De Vincenti ha assicurato che a giorni sarà redatto un Piano per la decarbonizzazione per la Puglia e il Salento; sul secondo punto ha spiegato che il rilascio delle autorizzazioni è collegato agli approfondimenti tecnici che si stanno realizzando sulle tecniche da utilizzare per le esplorazioni.
Chiusura e bonifica di Cerano e chiarezza sulle prospezioni in mare, dunque, in cima alle priorità dei sindaci. Ma non solo. L’accento è stato posto anche sulle «esigenze di conversione al metano dell’intero sistema pubblico dei trasporti, al suo ammodernamento e potenziamento (con specifico riferimento alla metropolitana di superficie), anche nell’ottica di migliorare i servizi al turismo, nonché alla bonifica dei siti inquinati esistenti sul territorio salentino». E a questo proposito De Vincenti si sarebbe dichiarato disponibile a un esame dello stato di avanzamento del “Patto per la Puglia” per la parte che attiene al Salento e ad una accelerazione degli investimenti previsti.
 
Al tavolo con Tap e Snam erano presenti anche il viceministro per lo Sviluppo economico Teresa Bellanova, i sindacati, Confindustria e un comitato in rappresentanza di 15 associazioni tra cui Federalberghi e Cna. Per la Regione c’era Domenico Laforgia (capo del dipartimento Sviluppo economico), ma con il ruolo di semplice uditore. A Laforgia i sindaci hanno indirizzato un richiamo alla «responsabilità istituzionale» dell’ente, con la richiesta di partecipare alla cabina di regia «in un ruolo diverso da quello di semplice osservatore», ottenendo rassicurazioni sul fatto che della questione sarà informato il presidente Michele Emiliano.
Infine, dai sindaci è arrivata la richiesta di creare un organismo tecnico, pubblico e autonomo rispetto alle aziende Tap e Snam, che effettui controlli sul processo di realizzazione dell’opera, affinché sia reso più sicuro, con particolare riferimento al terminale di ricezione (il cosiddetto Ptr). A questo organismo andrebbero destinati appositi fondi per la copertura dei costi di monitoraggio.
Qualche dubbio resta sulla moratoria chiesta dai sindaci, cioè l’esigenza di “congelare” le trattative sulle compensazioni con Tap e Snam fino a quando non sarà completato l’iter che al momento, per quel che riguarda la condotta Snam di collegamento tra Melendugno a Mesagne, manca di “autorizzazione unica”. I sindaci hanno infatti chiesto, nelle more del completamento di questo iter, il tempo di «recuperare il rapporto con le comunità (Melendugno, Martano, Vernole) che, forse anche a causa di una non corretta e diretta informazione, avvertono come non efficacie l’iniziativa immediata di dialogo e confronto istituzionale sui grandi temi illustrati».
Nel documento di riepilogo dell’incontro inviato dal ministro De Vincenti, infatti, si legge che «le società avvieranno da subito gli interventi» e che nel prossimo tavolo a metà dicembre si farà «un primo bilancio di quanto, nel frattempo, si sarà cominciato a realizzare».
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