Stop alle pulizie, chiusi i bagni pubblici: caos e proteste

I bagni del mercato di Settelacquare
I bagni del mercato di Settelacquare
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Venerdì 26 Febbraio 2016, 06:31 - Ultimo aggiornamento: 20:27
Bagni pubblici chiusi e scoppia il caos. È scaduta la convenzione tra il Comune di Lecce e i dipendenti che si occupavano della custodia, pulizia e manutenzione dei bagni pubblici. Sedici persone, tutti lavoratori indipendenti, che presidiavano le ritirate dislocate nei punti nevralgici della città: dalla villa comunale al mercato di Settelequare, dai bagni pubblici della Fontana dell’Armonia in viale Marconi a quelli di altre piazzette. 

Tensioni e disagi il risultato, soprattutto al mercato di Settelequare, giornalmente affollato da centinaia di persone.

«Noi commercianti stiamo qui, per lavoro, dalle 4 del mattino fino alle 2 del pomeriggio. Se dobbiamo andare in bagno che facciamo? Domani ci portiamo i pannoloni», scherza amaramente Pino de Gaetano, proprietario di una pescheria. Accanto annuiscono e si lamentano decine di commercianti. Poi il tono si fa più serio: «È un disagio enorme, anche per i clienti che vengono e sono costretti ad andarsene se hanno necessità di andare in bagno. E noi ci rimettiamo doppiamente - continua De Gaetano - qui ci sono persone anziane, alcune prendono regolarmente la pastiglia per la pressione, ma oggi hanno dovuto sospenderla per l’impossibilità di usufruire del bagno. Ieri (oggi per chi legge) mi ero sentito con l’Assessore Andrea Guido che ci aveva dato garanzia che avrebbe supplito la Lupiae servizi, che non ci sarebbero stati disagi, invece niente, non è venuto nessuno e i bagni sono chiusi».

L’altro fronte, quello dei dipendenti licenziati, non è meno caldo. Anzi, alcuni di loro sono inferociti con l’amministrazione comunale che ha sancito la cessazione del servizio il 31 dicembre scorso. Il punto è che i dipendenti hanno avuto comunicazione di questa cessazione solo una settimana fa, il 18 febbraio scorso tramite una raccomandata recapitata a casa: quindi hanno continuato a lavorare, ignari del licenziamento e senza essere pagati, per due mesi. 
«Questo è l’indegno trattamento che abbiamo ricevuto dopo dodici anni di servizio - afferma Fabio De Luca, che si occupava dei bagni pubblici accanto la Fontana degli Innamorati - siamo stati chiamati in assessorato e di punto in bianco ci hanno detto che vogliono farci confluire in una nuova cooperativa di cui non conosciamo nulla. O accettiamo o ce ne possiamo restare a casa, senza neanche avere i pagamenti degli ultimi due mesi. Questo ci è stato detto. Neanche i cani si trattano in questo modo».

Nel mirino c’è l’amministrazione comunale. E Andrea Guido, assessore all’Ambiente e all’Igiene, rassicura su tutta la linea. «Il servizio dei bagni pubblici, già dalle prossime ore, sarà di nuovo garantito e temporaneamente gestito dalla Lupiae servizi, il tempo di trovare una soluzione con i vecchi dipendenti che si occupavano delle ritirate - afferma Guido - a loro sarà garantito il pagamento degli arretrati che gli spettano per i mesi di gennaio e febbraio ai lavori. La nascita di questa nuova cooperativa che auspico come soluzione è, comunque, un’esigenza imprescindibile, e di certo non butteremo le persone in mezzo alla strada, ci sarà una clausola per gli amministratori di assimilare tutto l’ex personale». Sempre che la soluzione rilanciata dall’amministrazione comunale vada bene ai lavoratori.
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