Fondi Pnrr per le Sud Est: così cambieranno 7 stazioni nel Salento

Fondi Pnrr per le Sud Est: così cambieranno 7 stazioni nel Salento
di Pierpaolo SPADA
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Sabato 29 Gennaio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 30 Gennaio, 21:16

Pensiline, banchine, panchine, immobili, spazi per la socialità e l’intercambio, impianti per la sicurezza e l’ecologia. Tutto nuovo, più accessibile ed efficiente in 7 stazioni del Salento con i fondi del Pnrr. Su un totale di 20 in tutta la Puglia. Fra alcuni anni potrebbe essere ricordata come la più imponente opera di modernizzazione delle Ferrovie Sud Est degli ultimi tempi. I fondi per realizzarla ci sono: 165,4 milioni. Li ha messi a disposizione l’Unione europea per il rilancio post-Covid e l’Italia li ha riposti nel suo Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Ma bisogna spenderli entro il marzo 2026 (la soglia indicata dallo stesso piano), altrimenti un’altra clamorosa incompiuta arricchirà il già lungo elenco. 

Da Novoli a Tricase: l'elenco delle stazioni  

Al momento c’è una proposta progettuale calibrata su un piano di fattibilità, a firma di Fse. Le 7 stazioni incluse nel programma di riqualificazione di Fse sono quelle di Casarano, Gallipoli, Maglie, Novoli, Otranto, Tricase e Zollino


Le restanti 13 stazioni pugliesi sono operative ad Alberobello, Castellana, Ceglie, Conversano, Crispiano, Locorotondo, Manduria, Martina Franca, Noci, Noicattaro, Putignano, Rutigliano e Valenzano. 
Non solo. C’è anche una tabella che comprende la ripartizione della spesa preventivata sulla base del citato studio di fattibilità elaborato da Fse. Il documento consente di conoscere la natura del progetto e di individuare gli elementi che saranno oggetto di intervento, sebbene sia già accertato che i progetti saranno individuali: ciascuna stazione godrà, cioè, di un progetto elaborato sulla base delle caratteristiche che la definiscono. 

Ristrutturazioni degli immobili, nuove banchine e sottopassi pedonali

La prima voce di spesa parla di “decoro e riqualificazione fabbricati e piazzali antistanti” e consta di un importo pari a 19,2 milioni di euro. Dunque, sia gli immobili che ospitano gli spazi di accoglienza, biglietteria, servizi igienici, magazzini e uffici beneficeranno di restyling, e così le aree antistanti. 
Al secondo punto c’è la voce “accessibilità”: 75,1 milioni riservati alla riqualificazione dei sottopassi pedonali, all’innalzamento delle banchine e alla eliminazione delle barriere architettoniche. Sono, invece, 3 i milioni di euro riservati alla sicurezza, ovvero alla installazione di nuovi impianti videosorveglianza. Mentre - quarta voce - 11,2 milioni di euro dovrebbero essere investiti per l’intermodalità, ossia per agevolare l’interscambio treno-auto e, dunque, il noleggio di auto e bike. 

Panchine a nastro e cornici: le fermate Fse nel futuro
Un po’ meno consistente è l’importo destinato alla sostenibilità ambientale delle stazioni da riqualificare: 7,6 milioni di euro destinati all’installazione di impianti fotovoltaici e colonnine per ricariche di auto elettriche. Infine, l’adeguamento del piano del ferro ai fini della velocizzazione, con ben 49,3 milioni di euro. 
In prima istanza emerge l’esclusione dal programma di Fse delle stazioni di Nardò (uno degli snodi più importanti del traffico ferroviario nel Salento) e di Gagliano del Capo considerato il terminal dell’intera rete Fse.

Due stazioni che, pure, nei mesi precedenti, su qualche mappa erano apparse. 

L'assessore regionale Maurodinoia: "Progetti entro giugno 2023"

Con i tempi stretti dettati dall’Unione europea viene da chiedersi se le operazioni siano già a buon punto. La Regione prova a offrire risposta ai quesiti. «A breve – spiega l’assessore regionale ai Trasporti, Anita Maurodinoia - queste linee progettuali saranno condivise con i Comuni interessati dalle opere. Il decreto del 9 novembre del Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità sostenibili chiede la consegna del progetto definitivo entro giugno 2023. Adesso siamo ancora in una fase di interlocuzione con Ferrovie Sud Est. Poi - ribadisce - sentiremo i Comuni. E, quando avremo elaborato il progetto definitivo, capire se disporremmo di risorse da estendere alle stazioni di altri comuni». Obiettivo 2023, dunque. In vista della conclusione dei lavori nel 2026.
Scenari futuri anche quelli in cui Ferrovie dello Stato inserisce il restyling della stazione di Lecce: un altro capitolo strettamente legato ai fondi Pnrr. Ma c’è anche l’avvento dell’idrogeno entro il 2026. Il governo ha stanziato 50 milioni di euro del Pnrr per avviare la sperimentazione della prima linea ferroviaria a idrogeno tra Lecce e Gallipoli di cui ha già parlato in alcune occasioni il viceministro Teresa Bellanova. «Un investimento significativo - l’ha definito recentemente la ministra del Sud, Mara Carfagna - per scommettere sulla Puglia e lo sviluppo dell’industria dell’idrogeno».


Ma non finisce qui. Lungo le Sud Est, tra Martina Franca e Gagliano del Capo, si lavora per l’elettrificazione della linea (180 milioni di euro). Un’opera ancor più attesa sul territorio che Fse e Regione promettono di consegnare alla collettività nel 2024, un anno prima, cioè, della programmata installazione del Sistema di controllo marcia treno (Scmt) - che consentirà ai treni elettrici di superare i 50 km/h - e del più avanzato European Rail Traffic Management System (Ertms) – 130 milioni in quota al Pnrr - per la gestione, controllo del traffico ferroviario e relativo segnalamento a bordo che sta sostituendo i sistemi di circolazione vigenti per garantire l’interoperabilità dei treni sulle nuove reti ad Alta velocità da cui il Salento è ancora escluso. 

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