Statale 275, viaggio infinito fino a Leuca e gli albergatori lanciano l'allarme: «È davvero mortificante accogliere così i turisti»

Statale 275, viaggio infinito fino a Leuca e gli albergatori lanciano l'allarme: «È davvero mortificante accogliere così i turisti»
di Maurizio TARANTINO
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Lunedì 21 Novembre 2022, 09:17 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 03:06

«Viviamo di turismo, eppure le infrastrutture come la statale  275 sono obsolete e pericolose». La riflessione arriva da Giovanni Serafino, presidente della sezione turismo di Confindustria, dopo l'avvio della campagna di sensibilizzazione avviata da Quotidiano. «I tempi per raggiungere Tricase da Lecce sono biblici - osserva -, in una terra dove il trasporto pubblico è praticamente assente o comunque poco funzionale. Per questo avere una strada veloce e sicura è diventato oramai necessario. Tutto il comparto turistico se ne avvantaggerebbe. Arrivare fino al Capo di Leuca è sempre un dramma, un viaggio infinito verso le località più belle. La 275 è una strada vecchia e stretta e passa in diversi centri abitati rallentando di molto la percorrenza. Avere una nuova arteria garantirà più sicurezza negli spostamenti e nei tempi di trasporto. Sono decenni che combattiamo. Speriamo che questa volta sia la volta buona: significherebbe avere più lavoro e abbattere gli incidenti mortali».


Serafino racconta il contesto in cui si trovano ad operare gli imprenditori, da sempre bloccati dal tappo rappresentato dalle due corsie fino a Leuca. Rosa Panico, titolare di due strutture ricettive a Tricase, Casaprobo e Rosa dei venti, conferma i disagi di chi opera nel settore turistico. «Non solo come lavoratrice ma come madre di famiglia - spiega - ho davvero paura a percorrere quella strada. Arrivare a Lecce da Tricase e da Leuca, è un terno al lotto, ci sono mezzi pesanti. E poi senti le notizie che non vorresti mai ricevere, con la morte di tanti ragazzi, l'ultimo uno di 32 anni».
L'imprenditrice riporta le considerazioni dei tanti turisti che arrivano, a fatica, nel Capo. «Quando mi chiamano e sono a Brindisi, non credono che manchi ancora più di un'ora prima di arrivare a destinazione.

Poi d'estate è un inferno, tra chi dalle marine va al supermercato. E poi non ci sono solo i turisti, ma anche chi si serve della 275 per lavoro o per necessità: chi ha bisogno di raggiungere rapidamente l'ospedale rischia di non farcela».

«Manca attenzione al territorio»


Santo Esposito, titolare di un b&b a Tricase, Le stanze di Santo, si chiede in maniera provocatoria se la voce dei cittadini può bastare a far cambiare le cose. «Ci vorrebbe qualcuno che ci rappresentasse con Anas in maniera diretta, magari nel consiglio di amministrazione - sottolinea -. Non sembra che ci sia molta attenzione al territorio, ad una arteria strategica la cui inefficienza taglia fuori i collegamenti con l'ultimo lembo del Salento. Siamo stati abbandonati da tutti. I turisti notano l'inadeguatezza della rete viaria, le strade dissestate, la mancanza di minimi accorgimenti di sicurezza che in tanti anni non sono mai stati completati. È mortificante doversi presentare così a chi viene per godere della bellezza del territorio e poi deve fare i conti con i tempi degli spostamenti, a volte interminabili».
Andrea Cazzato è il direttore della sede di Surano dei magazzini Totò Piccinni. Una struttura storica, in piedi da dieci anni, che si affaccia proprio sulla 275. «È una strada rischiosa lo sappiamo da sempre - commenta - e ce lo ripetono i nostri clienti, specie quelli che arrivano da Montesano o Tricase per la pericolosa svolta a sinistra. Eppure, in attesa di un progetto più complessivo che tarda ad arrivare sarebbe bastato poco per rendere il tratto stradale più protetto, realizzando un paio di rotatorie. Una a Nociglia per agevolare la svolta nel paese e garantire l'innesto nelle grandi strutture ricettive della zona e l'altra al posto del semaforo di Surano per sveltire il traffico. Il paradosso è che i rondò sono stati fatti più avanti, anche abbastanza sovradimensionati come tra Lucugnano e Tricase ma non sulla parte più frequentata e pericolosa della 275».
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