Statale 275, l'Sos delle imprese del Capo di Leuca: «Merci e sviluppo in ritardo»

Statale 275, l'Sos delle imprese del Capo di Leuca: «Merci e sviluppo in ritardo»
di Pierpaolo SPADA
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Giovedì 17 Novembre 2022, 08:56 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 02:56

«Strada inadeguata per ospitare il flusso crescente di merci da trasportare da e nelle nostre aziende». È la voce degli imprenditori. Perché anche il sistema produttivo chiede l'immediato sblocco dell'iter approvativo per la realizzazione in tempi celeri dell'ammodernamento della Statale 275 Maglie-Leuca, fortemente penalizzato - soprattutto nell'area del Capo - dalla carenza infrastrutturale che storicamente caratterizza la penisola salentina, sottraendole competitività. Lo sviluppo economico e sociale del territorio, connesso alle attività manifatturiere ma anche a quelle turistiche, è fra gli elementi da sempre assunti a supporto dell'esigenza di ammodernare l'asse di collegamento tra il Centro e il Sud Salento.

La voce degli imprenditori


Antonio Rizzelli è tra quegli imprenditori che operano sulla Statale 275, a Nociglia, comune ricadente con altri 10 nel primo lotto del progetto attualmente in attesa di Valutazione di impatto ambientale e Autorizzazione paesaggistica. Con il fratello Roberto, amministra da trent'anni TR Inox srl, società leader nel settore degli accessori nautici che, con il lavoro di 47 dipendenti, produce e commercializza in Europa e non solo. Il suo punto di vista è dirompente: «Sulla 275 si lavora malissimo - Raggiungere Lecce o Leuca diventa una tragedia. Una sola corsia non basta più, ce ne vogliono due al più presto. I flussi di veicoli, commerciali e non, stanno aumentando anno dopo anno. Soprattutto l'estate si rischia letteralmente la vita».
Un tema che impone una riflessione tanto in termini di opportunità che di sicurezza: «Noi affidiamo il trasporto della nostra a mezzi che viaggiano su gomma.

Pertanto, abbiamo l'esigenza di far viaggiare i nostri prodotti e chi li trasporta in condizioni ottimali, senza correre rischio alcuno. E, allo stesso tempo, pretendiamo in prima persona di poter percorrere ogni giorno questa arteria stradale senza patemi d'animo e con la certezza dei tempi, anche solo per recarci al lavoro, per tornare a casa o per raggiungere altre aziende. Ogni volta che devo andare a Bari metto in conto 40-60 minuti di viaggio in più: assurdo. Ritengo essenziale il raddoppio - sostiene Rizzelli - anche per accomodare il turismo, che non poi è sconnesso dalle logiche produttive».

«Serve un'arteria moderna»

Venticinque chilometri più in giù, a Gagliano del Capo, sorge lo stabilimento centrale di Sud Salento srl, il calzaturificio della famiglia Abaterusso che opera in esclusiva per uno dei più importanti luxury brand del mondo. Del team dirigenziale fa parte anche Gabriele Abaterusso (sindaco di Patù), che, come Rizzelli, non usa mezzi termini: «Oggi la 275 è un handicap, perché non consente lo spostamento delle merci in modo adeguato». E lo ammette: «Per com'è oggi la situazione, da e per la fabbrica di Gagliano preferiamo movimentare la merce attraverso la Statale 274. Ma da e per gli altri due nostri siti produttivi di Corsano e Alessano siamo costretti a far viaggiare la merce sulla 275. E quindi avvertiamo forte l'esigenza di un'arteria moderna. A differenza di quanto accade nel resto d'Italia, gli autotrasportatori sono costretti a fermarsi decine di minuti nel centro dei paesi che, per forza di cose, devono attraversare per giungere a destinazione. Quindi, oltre al primo lotto che ormai dovrebbe essere prossimo all'approvazione, ci auguriamo che si proceda rapidamente per il secondo, perché qui giù le difficoltà sono insopportabili.
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