Politica e imprese: «Certezza su fondi e tempi per la realizzazione della statale 275». L'appello di politica e imprese

Politica e imprese: «Certezza su fondi e tempi per la realizzazione della statale 275». L'appello di politica e imprese
di Mattia CHETTA
5 Minuti di Lettura
Domenica 13 Novembre 2022, 10:14 - Ultimo aggiornamento: 10:30

«Fate presto» perché i soldi ci sono e anche il progetto: è il pensiero dell'assessore regionale Rocco Palese. Pensiero condiviso anche dal presidente della Camera di Commercio di Lecce Mario Vadrucci che nei giorni scorsi aveva sollecitato una risposta in termini di tempo per una strada che più volte è stata anche teatro di morte. Anche l'onorevole Giacinto Urso ha scelto di far sentire la sua voce aderendo anche lui alla battaglia di Quotidiano "Fate presto" per sbloccare il primo lotto di lavori per la statale (infinita) 275

Rocco Palese

Diciotto governi – di cui tre tecnici – ma dell’ammodernamento della 275, ad oggi, neanche l’ombra. Anzi, a distanza di tre decenni circa, restano le carte e la rabbia di chi, nel tempo, ha perso mogli, mariti, figli, parenti. Tutto questo nonostante gli appelli e le richieste di aiuto. «Fate presto – tuona l’assessore alla Sanità della Regione Puglia, Rocco Palese, aderendo convintamente alla campagna di Quotidiano –. Basta morti e feriti. Ci sono i soldi, c’è il progetto! Spazzate via burocrazia e perditempo e aprite i cantieri per trasformare questa statale della morte in una strada di speranza, sviluppo, vita, futuro per i cittadini del basso Salento». Sul plurimilionario progetto della 275 massiccio è l’impegno di Rocco Palese il quale, aldilà di ruoli e incarichi, ha sempre riservato attenzioni sulla vicenda, incalzando diverse volte i vari governi sulla necessità, estrema, dell’inizio dei lavori.
Un periodo molto, troppo lungo, che Palese ha definito «vergognoso» per via di ritardi inutili e farraginosi.

La vicenda, ormai arcinota, porta in dote una lunga serie di ricorsi e controricorsi che hanno contribuito ad innalzare il numero di morti e feriti. Ipotizzando un rinvio dei lavori del primo lotto – cantiere che secondo l’assessore non aprirà nemmeno per la prima metà del 2023 – recentemente Palese era tornato sulla questione: «È vergognoso che la Commissione nazionale Via non sia stata convocata nei tempi previsti dal cronoprogramma del commissario nominato sempre dallo Stato e che i cittadini continuino ad essere presi in giro e portati in carrozzella dalla cattiva politica e dalla pessima amministrazione di organismi di sottogoverno nei quali si annidano interessi, sotto-interessi e, nella migliore delle ipotesi, sciatteria».

Rocco Palese 

 


Mario Vadrucci

Sulle barricate per chiedere che si velocizzi l’iter per la 275 anche il numero uno della Camera di commercio di Lecce, Mario Vadrucci. «Complimenti per l’iniziativa quanto mai opportuna e necessaria – ha dichiarato Vadrucci nelle scorse ore –. Aderisco convintamente alla campagna “Fate presto” e avanti insieme a centrare l’obiettivo di una 275 che serve al Salento».
Proprio qualche giorno fa, dopo l’ennesimo incidente stradale che aveva macchiato ancora una volta di sangue l’asfalto nero della statale, Vadrucci era tornato a sollecitare gli attori istituzionali coinvolti nella vicenda, appellandosi persino al ministro per il Sud, Raffaele Fitto. Una sola l’istanza: «Un intervento definitivo e risolutivo, affinché inizino i lavori, almeno per il raddoppio del primo lotto, quello che è stato da tempo finanziato e approvato». Vadrucci, originario di Nociglia nel sud Salento, ha pure apprezzato coloro i quali, negli anni, si sono spesi per rimuovere gli ostacoli e accendere i riflettori su una vicenda zeppa di progetti messi a terra e poi modificati, finanziamenti e tante contraddizioni. E in questa direzione il numero uno dell’ente camerale leccese più volte ha sostenuto il Comitato per la 275 guidato da Biagio Ciardo.
E proprio nei giorni scorsi Vadrucci aveva lanciato un monito affinché si potesse dare avviare per la “strada della morte” un nuovo ciclo, più sicuro. «Credo che sia giunto il momento di dare una risposta alle tante istanza pervenute dal territorio, a questo sodalizio sorto spontaneamente e a tutte le comunità che rappresenta, facendo in modo che tutta la gente che ha perso la vita in questi lunghi anni di attesa del raddoppio della statale 275, non sia morta invano e almeno si riduca la pericolosità di questa strada della morte».

Mario Vadrucci

 

Giacinto Urso

I suoi appelli risuonano decisi da almeno un decennio. Ma anche nelle scorse sull’opera ferma al palo è tornato a intervenire l’onorevole Giacinto Urso, già difensore civico della Provincia di Lecce.
Aderendo convintamente alla battaglia di Quotidiano, Urso ora chiede al commissario straordinario Vincenzo Marzi, notizie certe su finanziamenti e tempistiche per sgombrare il campo dall’ipotesi di ulteriori rinvii dovuti all’inflazione. Un nodo ulteriore che potrebbe far slittare ancora l’iter burocratico e dunque la posa della prima pietra. «Considerati gli oltre ventennali ritardi, subiti dall’ammodernamento di un tratto della strada statale 275, si è sicuri che i fondi stanziati siano davvero disponibili e sufficienti anche a causa del rincaro dei prezzi in atto? – ha chiesto Urso –. In merito, il commissario, che sovrintende all’opera, dia, con urgenza, almeno certezze sui finanziamenti e sulla fattibilità immediata».
Lo storico esponente della Democrazia Cristiana – nonché già sindaco di Nociglia e deputato per cinque legislature, ha combattuto una battaglia lunga oltre un decennio all’insegna di un unico obiettivo: sollecitare gli enti coinvolti nella vicenda burocratica a una maggiore attenzione su un’opera strettamente necessaria che tutto il Salento attende da circa ventotto anni.
«È impossibile che, per qualche decennio, si trovino continui intoppi per realizzare l’ampiamento, già finanziato, della Maglie-Leuca – aveva affermato nella primavera del 2021 l’ex parlamentare –. Avanzano i sospetti che soltanto la serietà del ministro Enrico Giovannini può fugare con una sua dichiarazione, rassicurante e definitiva». Intanto il Governo è cambiato. Ma il nodo resta ancora tutto da sciogliere.

Giacinto Urso

© RIPRODUZIONE RISERVATA