«Fate presto» perché i soldi ci sono e anche il progetto: è il pensiero dell'assessore regionale Rocco Palese. Pensiero condiviso anche dal presidente della Camera di Commercio di Lecce Mario Vadrucci che nei giorni scorsi aveva sollecitato una risposta in termini di tempo per una strada che più volte è stata anche teatro di morte. Anche l'onorevole Giacinto Urso ha scelto di far sentire la sua voce aderendo anche lui alla battaglia di Quotidiano "Fate presto" per sbloccare il primo lotto di lavori per la statale (infinita) 275.
Rocco Palese
Diciotto governi – di cui tre tecnici – ma dell’ammodernamento della 275, ad oggi, neanche l’ombra. Anzi, a distanza di tre decenni circa, restano le carte e la rabbia di chi, nel tempo, ha perso mogli, mariti, figli, parenti. Tutto questo nonostante gli appelli e le richieste di aiuto. «Fate presto – tuona l’assessore alla Sanità della Regione Puglia, Rocco Palese, aderendo convintamente alla campagna di Quotidiano –. Basta morti e feriti. Ci sono i soldi, c’è il progetto! Spazzate via burocrazia e perditempo e aprite i cantieri per trasformare questa statale della morte in una strada di speranza, sviluppo, vita, futuro per i cittadini del basso Salento». Sul plurimilionario progetto della 275 massiccio è l’impegno di Rocco Palese il quale, aldilà di ruoli e incarichi, ha sempre riservato attenzioni sulla vicenda, incalzando diverse volte i vari governi sulla necessità, estrema, dell’inizio dei lavori.
Un periodo molto, troppo lungo, che Palese ha definito «vergognoso» per via di ritardi inutili e farraginosi.
Mario Vadrucci
Sulle barricate per chiedere che si velocizzi l’iter per la 275 anche il numero uno della Camera di commercio di Lecce, Mario Vadrucci. «Complimenti per l’iniziativa quanto mai opportuna e necessaria – ha dichiarato Vadrucci nelle scorse ore –. Aderisco convintamente alla campagna “Fate presto” e avanti insieme a centrare l’obiettivo di una 275 che serve al Salento».
Proprio qualche giorno fa, dopo l’ennesimo incidente stradale che aveva macchiato ancora una volta di sangue l’asfalto nero della statale, Vadrucci era tornato a sollecitare gli attori istituzionali coinvolti nella vicenda, appellandosi persino al ministro per il Sud, Raffaele Fitto. Una sola l’istanza: «Un intervento definitivo e risolutivo, affinché inizino i lavori, almeno per il raddoppio del primo lotto, quello che è stato da tempo finanziato e approvato». Vadrucci, originario di Nociglia nel sud Salento, ha pure apprezzato coloro i quali, negli anni, si sono spesi per rimuovere gli ostacoli e accendere i riflettori su una vicenda zeppa di progetti messi a terra e poi modificati, finanziamenti e tante contraddizioni. E in questa direzione il numero uno dell’ente camerale leccese più volte ha sostenuto il Comitato per la 275 guidato da Biagio Ciardo.
E proprio nei giorni scorsi Vadrucci aveva lanciato un monito affinché si potesse dare avviare per la “strada della morte” un nuovo ciclo, più sicuro. «Credo che sia giunto il momento di dare una risposta alle tante istanza pervenute dal territorio, a questo sodalizio sorto spontaneamente e a tutte le comunità che rappresenta, facendo in modo che tutta la gente che ha perso la vita in questi lunghi anni di attesa del raddoppio della statale 275, non sia morta invano e almeno si riduca la pericolosità di questa strada della morte».
Giacinto Urso
Aderendo convintamente alla battaglia di
Lo storico esponente della Democrazia Cristiana – nonché già sindaco di Nociglia e deputato per cinque legislature, ha combattuto una battaglia lunga oltre un decennio all’insegna di un unico obiettivo: sollecitare gli enti coinvolti nella vicenda burocratica a una maggiore attenzione su un’opera strettamente necessaria che tutto il Salento attende da circa ventotto anni.
«È impossibile che, per qualche decennio, si trovino continui intoppi per realizzare l’ampiamento, già finanziato, della Maglie-Leuca – aveva affermato nella primavera del 2021 l’ex parlamentare –. Avanzano i sospetti che soltanto la serietà del ministro Enrico Giovannini può fugare con una sua dichiarazione, rassicurante e definitiva». Intanto il Governo è cambiato. Ma il nodo resta ancora tutto da sciogliere.