La start up? E' green, ma non piace ai giovani

La start up? E' green, ma non piace ai giovani
di Pierpaolo SPADA
4 Minuti di Lettura
Lunedì 30 Settembre 2019, 08:16 - Ultimo aggiornamento: 10:08

Ambiente e innovazione, binomio vincente anche nel Salento. Soprattutto quando le due dimensioni si fondono in una start up. È una realtà che emerge chiaramente dalle tendenze statistiche che scandiscono il panorama italiano d'impresa. E non senza contraddizioni. Basti osservare, per esempio, come in questa provincia, in linea con la media nazionale, le start up green non rappresentano certo un polo attrattivo (o inclusivo) per i giovani, ma per i laureati e le donne, assolutamente, sì.

È il Friday for future: si mobilita tutta la Puglia

Da Conte l'ok al Green New Deal «Presto gli incentivi»

Le start up innovative sono, per definizione, società di capitali costituite anche in forma cooperativa che hanno come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico. Il rapporto tematico elaborato dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi (sui dati del registro delle startup innovative relativi al 30 giugno 2019) dice che, nel Salento, 2 start up innovative su 10 puntano sui temi ambientali, ovvero 24 su 108 (1707 in tutta Italia). In termini percentuali, il dato corrisponde al 22,2 per cento.

TUTTI I DATI:  QP-Start up_30100832.pdf

Un risultato che, con le dovute proporzioni, consente alla penisola salentina di posizionarsi tra le prime 25 province italiane. E non è forse un caso visto e considerato che la regione Puglia, quanto a start up innovative, si colloca oltre la metà classifica con 414 unità e un peso sul totale delle start up del 4%, indice rilevante sebbene assai lontano dal 25,5% di cui può vantarsi la Lombardia. Rispetto al giugno 2018, nello stesso periodo del 2019 se ne contano 43 in più (+11,6%) nel perimetro regionale. È, in proporzione, un aumento che fa della Puglia una delle regioni a più elevato indice di start up innovative. Quanto alla sfera green, nel contesto pugliese, l'indice misurato nel Salento è leggermente inferiore solo a quella rilevato nella provincia di Bari (pari a 22,5%). A Brindisi siamo a quota 14% e a Foggia, addirittura, all'8 per cento. II podio italiano spetta a Milano, Roma e Napoli.

Scendendo più in profondità, l'analisi rivela la caratterizzazione dettagliata delle start up dedicate a innovazione, tecnologia e ambiente. E consente di osservare subito come delle 24 start up green avviate in provincia di Lecce 23 siano ad alto valore tecnologico, 7 siano dedite in misura superiore al 15% alla ricerca, 15 impiegano laureati in misura maggiore a 2/3 e 6 esprimono una prevalenza femminile. A conti fatti, dunque, il peso dei giovani non è superiore all'8,3% (12,6% in Italia): un dato tra i più bassi nell'intero Mezzogiorno. Una percentuale che, ovviamente, fa riflettere sulle reali opportunità di investimento nel settore ambiente soprattutto in settimane come queste in cui, a livello globale, i temi della difesa dell'ambiente e della sfida sul clima tengono banco nelle piazze con un'altissima partecipazione di giovani.

Ma torniamo ai numeri. La percentuale dei laureati nelle start up green, invece, è decisamente più elevata con il 62,5% (di gran lunga superiore alla media italiana pari al 35,1%). Come pure quello delle donne che tocca il 20,6%, quasi il doppio rispetto alla media del Paese, pari all'11,5%. Buona la propensione alla ricerca (29,2%) ma, in questo caso, l'indice è assai inferiore rispetto alla media nazionale (54,5%).

Il valore tecnologico rappresenta, dunque, un chiaro punto a favore delle start up green salentine a differenza dell'età media dei soggetti che v'investono.

La buona propensione alla ricerca è confermata da un altro indice, quello legato ai settori delle start up green. Ebbene, nel Salento delle 24 unità registrate, 23 operano in ricerca scientifica e sviluppo. La restante unità si occupa di certificazioni, collaudi e controlli. Ma in questo caso, il Salento non costituisce un'eccezione. La stessa particolarità caratterizza, infatti, le start up in quasi tutte le province. Quel che piuttosto differenzia questo territorio rispetto a molti altri è la totale assenza di start up innovative legate ai settori green attivi nella consulenza agraria e nella fabbricazione e nella fornitura di energia elettrica, vapore e gas e aria. Il passo è, dunque, compiuto ma il traguardo non sembra, affatto, vicino.

© RIPRODUZIONE RISERVATA