«Se ti vedo con un altro ti uccido il figlio»: 31enne a processo per stalking e lesioni. Nelle incursioni contro la ex anche fratture e denti rotti

L'uomo, un 31enne di Porto Cesareo, l'avrebbe perseguitata a partire dal 2019

«Se ti vedo con un altro ti uccido il figlio»: 31enne a processo per stalking e lesioni. Nelle incursioni contro la ex anche fratture e denti rotti
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Mercoledì 27 Ottobre 2021, 11:31 - Ultimo aggiornamento: 28 Ottobre, 16:08

«Ti faccio a pezzi e ti butto in un pozzo», «Ti ammazzo il bambino». Sono solo alcune delle innumerevoli minacce subite da una giovane donna vittima di stalking, danneggiamento, lesioni personali aggravate e violazione di domicilio. Il responsabile sarebbe il suo ex, un 31enne di Porto Cesareo, A.G., che ore rischia di finire sul banco degli imputati: ieri a Lecce l’udienza preliminare davanti alla gup Cinzia Vergine. La donna, costituitasi parte civile, è invece difesa dall’avvocata Elvia Durante.

L'escalation delle aggressioni

La persecuzione della ex iniziò nel 2019, quando lei pose fine alla relazione e lui iniziò a toglierle la la vita con minacce, pedinamenti, scenate fino alla rottura di due denti e alla frattura di un dito.  Il 7 febbraio di quell'anno si sarebbe introdotto in casa della donna e l’avrebbe aggredita e picchiata fratturandole il dito di una mano e lesionandole due denti mentre lei tentava disperatamente di chiedere aiuto. Un mese dopo l'aggressione e le violente percosse in strada. A fine aprile, dopo aver sfondato la porta di ingresso, avrebbe dichiarato che avrebbe ucciso il figlio di lei se l'avesse vista con un altro. Poi le minacce personali alla donna: "Ti uccido e ti butto in un pozzo". In un'altra occasione fuggì di casa dal terrazzo quando si accorse che lei aveva chiamato i carabinieri. In un'altra occasione l'uomo gettò una bottiglia di birra sull'auto mentre la donna era al volante. Nel maggio 2020, infine, il lancio di un secchio della spazzatura all’indirizzo della ex.

Un'escalation di violenza fisica e psicologica che nel tempo ha costretto la vittima a cambiare casa e modificare la sua vita in un clima sempre più teso. Ora l'udienza è aggiornata al primo marzo. 

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