«Ti faccio a pezzi e ti butto in un pozzo», «Ti ammazzo il bambino». Sono solo alcune delle innumerevoli minacce subite da una giovane donna vittima di stalking, danneggiamento, lesioni personali aggravate e violazione di domicilio. Il responsabile sarebbe il suo ex, un 31enne di Porto Cesareo, A.G., che ore rischia di finire sul banco degli imputati: ieri a Lecce l’udienza preliminare davanti alla gup Cinzia Vergine. La donna, costituitasi parte civile, è invece difesa dall’avvocata Elvia Durante.
L'escalation delle aggressioni
La persecuzione della ex iniziò nel 2019, quando lei pose fine alla relazione e lui iniziò a toglierle la la vita con minacce, pedinamenti, scenate fino alla rottura di due denti e alla frattura di un dito. Il 7 febbraio di quell'anno si sarebbe introdotto in casa della donna e l’avrebbe aggredita e picchiata fratturandole il dito di una mano e lesionandole due denti mentre lei tentava disperatamente di chiedere aiuto. Un mese dopo l'aggressione e le violente percosse in strada. A fine aprile, dopo aver sfondato la porta di ingresso, avrebbe dichiarato che avrebbe ucciso il figlio di lei se l'avesse vista con un altro. Poi le minacce personali alla donna: "Ti uccido e ti butto in un pozzo". In un'altra occasione fuggì di casa dal terrazzo quando si accorse che lei aveva chiamato i carabinieri. In un'altra occasione l'uomo gettò una bottiglia di birra sull'auto mentre la donna era al volante. Nel maggio 2020, infine, il lancio di un secchio della spazzatura all’indirizzo della ex.