«Ti sei scritta il nome sulla bara»: minacce alla ex, arrestato uomo di 54 anni

Il Tribunale di Lecce
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Mercoledì 16 Giugno 2021, 20:25 - Ultimo aggiornamento: 20:28

«Ti sei scritta da sola il nome sulla bara». E ancora: «Ti mando sulla sedia a rotelle, gli anni che mi faccio di carcere te li faccio fare di giorni di ospedale». Minacce di morte, insomma. E poi pedinamenti sistematici, danni all’auto con forature delle gomme, buchi nel radiatore e speronamenti. Tutto questo ma anche tanto altro da rendere un incubo la vita di una donna di Ugento, nel Salento. Un incubo cessato ieri mattina quando i carabinieri della stazione di Ugento guidati dal luogotenente Alessandro Borgia hanno arrestato un uomo di 54 anni con l’accusa di atti persecutori, ossia stalking, e di danneggiamento anche della macchina dell’amica della ex.

Le accuse

L’indagato è stato condotto a Lecce nel carcere di Borgo San Nicola. L’ossessione dimostrata verso la ex, l’incapacità di accettare la fine di una relazione durata nove anni, hanno indotto il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce, Giulia Proto, a ritenere che la misura meno afflittiva degli arresti domiciliari avrebbe potuto mettere a repentaglio l’incolumità della donna. Anche perché lei stessa aveva confessato qualche giorno fa ad una amica di temere per la sua vita, alla luce di una escalation di comportamenti violenti dell’uomo con cui si era lasciata a dicembre di due anni fa. La donna aveva dovuto adottare delle precauzioni, come andare ad abitare in un altro paese. O come farsi accompagnare da due amiche tutte le volte che rientrava a casa o da un’amica con il marito.

Ha temuto, in altre parole, di vedersi sbarrata la strada dall’ex. Anche perché risponde di essere entrato a gamba tesa nella sua vita diverse volte.

Le indagini

L’inchiesta condotta dal pubblico ministero della Procura di Lecce, Luigi Mastroniani, contesta all’arrestato di avere messo la donna nelle condizioni di non sentirsi più sicura sia a casa che nei vari spostamenti. Sei mesi vissuti nell’ansia di poterlo incontrare. E non certo casualmente. Come la sera del 23 marzo quando - sostiene questo l’inchiesta - la bloccò per strada e dopo averla costretta a ad un confronto duro e straziante avrebbe forato due pneumatici della sua auto con un coltellino.
Un modo per sfogare le sue frustrazioni, una ritorsione che avrebbe riservato anche all’amica della ex in tempi recenti: venerdì della scorsa settimana forò tre gomme della sua auto. Un chiodo fisso, quello di danneggiare le macchine per incutere timore alla donna che intanto aveva bloccato il suo contatto sul telefono cellulare e sui social: la ex ha denunciato che la notte del 26 aprile è stata rubata la targa della sua utilitaria.
E poi gli agguati per strada. Come quello del 23 maggio quando l’avrebbe minacciata di morte dicendole «ti sei scritta da sola il nome sulla bara». Nessun effetto inibitorio avrebbero sortito gli interventi dei carabinieri: il giorno prima era stato allontanato dopo avere fermato la ex in compagnia di due amiche per poi tornare a farsi vivo in serata e 24 ore dopo.
L’uomo ora sarà interrogato in carcere e potrà fornire la sua verità.

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