Specchia, la sindaca fa rimuovere i manifesti abusivi. «Minacciati gli attacchini»

Specchia, la sindaca fa rimuovere i manifesti abusivi. «Minacciati gli attacchini»
di Pino GRECO
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Lunedì 21 Marzo 2022, 09:40

Minacce all'operato degli amministratori di Specchia, la sindaca Laura Remigi questa mattina depositerà una denuncia-querela sulle minacce ricevute dal personale incaricato di coprire manifesti privi dell'autorizzazione all'affissione: «Specchia non si piega all'illegalità», la voce della prima cittadina. «Si è resa necessaria la scorta delle forze dell'ordine per l'affissione dei necrologi su manifesti abusivi. Ma non abbiamo paura». Ed intanto l'ex sindaco Antonio Lia getta acqua sul fuoco: «C'era proprio bisogno di scomodare polizia e carabinieri? Sindaco, bastava che l'ufficio addetto alle affissioni ordinasse di rimuoverli». E lancia l'affondo: «Legalità vuol dire anche fare gare pubbliche trasparenti, giuste e non doverle annullare perché l'anticorruzione scopre vizi e procedure errate».

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La polemica in Comune


Andiamo con ordine. Con un lungo messaggio sui social, la sindaca Remigi ha raccontato degli attacchi all'amministrazione comunale. Pressioni di quanti pensano di poter piegare - ha sostenuto nel post- con le loro condotte, la realtà ai propri interessi. «Una azienda a cui giorni fa è stata revocata la licenza ad esercitare la sua attività, ha fatto affiggere sui muri del paese la pubblicità relativa proprio a quella attività che non poteva più effettuare. In seguito all'ordine di far oscurare tali manifesti è accaduto che alcuni addetti all'affissione si sono dati malati ed altri sono stati minacciati da persone vicine a questa impresa, rifiutandosi perciò di eseguire l'ordine».
Ancora la sindaca.

La sua ricostruzione di questa vicenda destinata ora a finire al vaglio della Procura alla luce della scelta di presentare la denuncia-querela: «Vista la necessità di effettuare questo servizio, anche a tutela dei cittadini che avrebbero corso il rischio di essere fuorviati, l'amministrazione ha proceduto a dare incarico urgente ad una ditta esterna per coprire i manifesti irregolari. Anche la ditta esterna, appena ha avviato il servizio, ha subito minacce ed avvertimenti per cui è stata costretta ad interrompere il servizio. Sono stata, quindi, costretta a chiedere aiuto alle forze dell'ordine per poter avere una scorta a tutela degli attacchini e della ditta di affissione. Sono state inviate una pattuglia della polizia ed una dei carabinieri. L'operazione è stata, quindi, regolarmente portata a termine».

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Insomma, secondo la prima cittadina «Specchia non si piega all'illegalità». Cosa che aveva già detto durante la campagna elettorale sottolineato l'impegno a favore del rispetto delle regole. «La nostra non era una promessa di facciata, continua la sindaca Remigi - uno slogan campato in aria, divulgato tanto per riempire le pagine del programma elettorale, ma un'intenzione seria, decisa e forte. Non abbiamo mai avuto paura né abbiamo mai ceduto, anzi. E questo ci ha portati a subire diversi attacchi, non ultimo quello subito dalla nostra presidente del Consiglio Comunale colpevole di aver segnalato al comando dei vigili l'ennesima situazione di illegalità e prepotenza a protezione dei cittadini onesti», chiude la Remigi.


Antonio Lia la incalza ancora: « Sindaco, se ti fossi trovata quando questo paese era sottoposto a ricevere mafiosi in soggiorno obbligato (pezzi da novanta) come avresti reagito? In silenzio e con decisione, chiedendo anche l'intervento dell'esercito furono mandati via i mafiosi e poi si fece escludere Specchia dall'elenco dei Comuni per soggiornanti obbligati».
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