Sostegno di Mellone a Emiliano
Blasi: «Il punto più basso della politica regionale»

Sostegno di Mellone a Emiliano Blasi: «Il punto più basso della politica regionale»
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Sabato 22 Aprile 2017, 19:37 - Ultimo aggiornamento: 19:39

Il post con cui il sindaco di Nardò, Pippi Mellone, ha lanciato un appello per appoggiare il presidente Michele Emiliano alle primarie del 30 aprile, ha fatto infiammare gli animi di chi nel Pd non guarda con favore ai voti del centrodestra. Tra i primi a innescare la miccia della polemica, Sergio Blasi, che tuona: «Cosa c’entrano le primarie del Partito Democratico con l’esigenza di un Comune, il secondo più grande del Salento, di avere “riferimenti certi e solidi in Regione”? - si legge in una nota del consigliere regionale Pd -. Perché il rapporto tra Nardò e la Regione Puglia deve passare dal sostegno innaturale da parte del sindaco di estrema destra Pippi Mellone al candidato Emiliano? La Regione Puglia è un banchetto al quale solo chi porta voti a Emiliano può avere benefici per la propria comunità o è una istituzione imparziale che deve garantire a tutti i Comuni le stesse opportunità nella trasparenza delle procedure?».
Per Blasi, «utilizzare l’istituzione per raccattare consensi personali, garantire, attraverso i propri assessori, appoggi a sindaci e candidati sindaco di centrodestra, chiedendo in cambio il voto alle primarie del Pd, è una pratica che sta viziando questo confronto in Puglia e nel Salento in particolare». Per questo condanna tale logica come «il punto più basso che la politica ha raggiunto in questa Regione, che sembra ormai governata esclusivamente con logica del do ut des. Io non ci sto. Ho un’idea più alta della politica e delle istituzioni».
Sulla stessa lunghezza d’onda, l’onorevole del Pd, Federico Massa. «Il sindaco di Nardò, provenienza Casa Pound dice: “Michele deve essere il nostro”. Frase oscura e priva di senso, ma sufficiente per chiedere a Michele Emiliano di rifiutare l’invito ed il sostegno. Ma davvero si può proporre di rinnovare la sinistra insieme all’estrema destra?». Per Massa «il Pd deve ri-connettersi con i suoi naturali riferimenti sociali; Andrea Orlando è il segretario giusto». Anche l’onorevole Salvatore Capone interviene sulla questione. «Il messaggio inviato dal sindaco Mellone a sostegno di Emiliano si commenta da solo ma autorizza tutti noi a valutarlo per quello che è. Un’indebita ingerenza - sottolinea il deputato Pd - in una dinamica delicata ma anche un esplicito riferimento a una partita di scambio: sostenere il presidente della Regione nella corsa alla segreteria nazionale per averne benefici in cambio come amministrazione cittadina. Di più: farselo amico, anzi “nostro”. Diciamo pure un autogoal clamoroso. Non sono più sindaco da tempo ma se lo fossi mi sentirei offeso. Perché da questo viene il rischio di una ben strana deriva annunciatasi proprio nelle amministrative di Nardò. Non è questa la politica che ci chiedono i cittadini né è questa l’amministrazione della cosa pubblica che può garantire tutti, ma proprio tutti, i cittadini pugliesi, tutti ma proprio tutti gli iscritti e gli elettori del Pd».
«Fuori dalle primarie qualunque sospetto di mercimonio. Preoccupanti le parole del sindaco, simpatizzante di destra, a sostegno di Emiliano»: tuona la vice ministra, Teresa Bellanova, che sottolinea: «Le primarie del Pd riguardano il Pd: i nostri iscritti, la nostra gente, i nostri militanti, tutti coloro che si riconoscono nel più grande partito del centro sinistra italiano e sono impegnati a lavorare per farlo crescere, tutti i nostri elettori e coloro che aderiscono e sostengono la nostra proposta politica. Il cui orizzonte è e resta il centro sinistra. Il sostegno alle candidature alla segreteria nazionale non può essere minimamente offuscato da ragioni di scambio, peggio ancora se queste ragioni investono profili istituzionali che coinvolgono la dialettica delle normali relazioni tra gli enti locali e l’Ente Regione. Ancor di più se ad essere sostenuto in questo modo è un magistrato prestato alla politica. Non sono un sindaco di Puglia ma ugualmente mi sento minacciata e offesa da queste parole, che gettano una macchia sull’intera amministrazione regionale».
Sulla vicenda anche il coordinamento provinciale di Direzione Italia precisa: «Ne rispetto di tutte le componenti politiche e di strumenti di partecipazione popolare che riguardano altri partiti di altri schieramenti non c’è nessun coinvolgimento da parte degli organismi dirigenti del partito a sostegno di questo o di quel candidato in corsa»

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