Sos del vescovo al ministro: "Salviamo dal degrado le chiese del barocco"

Sos del vescovo al ministro: "Salviamo dal degrado le chiese del barocco"
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Lunedì 18 Gennaio 2016, 14:44 - Ultimo aggiornamento: 20:26
La lettera è dell'arcivescovo di Lecce, Domenico D'Ambrosio: "Caro ministro, venga a visitare Lecce per aiutarci a salvare le chiese barocche dal degrado". Il destinatario è Dario Franceschini, titolare del dicastero ai Beni culturali. E' a lui che D'Ambrosio si rivolge - nell'ambito di una missiva in cui si sollecita il salvataggio di un'antica chiesa di Peschici, nel Gargano - per chiedere che si accendano i riflettori sul tema del recupero di un patrimonio architettonico di Lecce che viene definito "ricamo della pietra". Una sollecitazione che fa il paio con l'invito a fare tappa in città. Con l'obiettivo, magari, di mettere a punto una serie di possibili interventi di restauro.


"Come legge sono l’Arcivescovo della capitale del ricamo della pietra, come amo definire la mia Lecce - scrive lo stesso D'Ambrosio - ma per ora non vengo a parlarle o a presentarle i molti problemi che mi travagliano come vescovo di questa città per tutelare le sue stupende e inimitabili Chiese e monumenti sacri, espressioni raffinate del barocco leccese. Sarei contento e onorato di una sua visita in questa nostra città perché ne ammiri la sua bellezza e ci dia una mano nel tentare di mettere mano al degrado di molte sue Chiese".

L'occasione, come si diceva, è la necessità di intervenire per la chiesa di Santa Anna di Galena, tra l'XI e il XII secolo. “Da tempo - aggiunge l'arcivescovo - sto rimandando l’invio di questa lettera che indirizzo a lei quale Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e dunque all’Autorità competente nella questione che lei già conosce e che ora vengo ad esporre. Devo confessarle che ciò che mi ha spinto a mettere mano a questo scritto è l’evidenza del suo impegno, della sua passione, della sua tenacia e della sua competenza nella difesa e tutela del nostro patrimonio artistico, non ultimo i bei risultati raggiunti a Pompei. Ma possibile che nel nostro Sud dobbiamo continuare ad assistere alla latitanza di chi dovrebbe farsi presente secondo norme e leggi che regolano la tutela e difesa del patrimonio artistico, del nostro Paese? Forse oso troppo: ma le andrebbe di fare una visita a questa secolare Abbazia abbandonata, dimenticata, bistrattata, depredata della sua bellezza e della sua arte?”