Anziano ai domiciliari, ma è solo. «Ha bisogno di uscire per fare la spesa»

Anziano ai domiciliari, ma è solo. «Ha bisogno di uscire per fare la spesa»
di Roberta GRASSI
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Martedì 18 Ottobre 2022, 08:08 - Ultimo aggiornamento: 19 Ottobre, 12:44

Sta scontando ai domiciliari la pena di un anno per un tentato furto di un maglione alla Coin di Lecce e ha chiesto al giudice - non potendo contare su nessun tipo di assistenza - di uscire dalla propria abitazione per due ore al mattino e due al pomeriggio così da poter fare la spesa e provvedere alle proprie esigenze. L'istanza, però, è stata rigettata: «Non è affidabile», ha scritto il magistrato di sorveglianza rispondendo all'avvocato Giuseppe Russo.

Il problema: come aiutarlo?

E ora, si pone il problema di come aiutare l'uomo per le minime necessità quotidiane. È la storia di un 70enne leccese che dovrà restare tra le mura domestiche fino a maggio prossimo. La pena è molto bassa, gli era stato infatti concesso, come accade sempre per condanne non superiori ai tre anni, l'affidamento in prova ai servizi sociali. Si era fatto beccare in compagnia di persone con precedenti e una volta alla guida, pur non avendo la patente. È perfino finito in carcere per due mesi, regime che è stato poi ritenuto troppo rigido, anche in rapporto al reato commesso.
A luglio ha ottenuto gli arresti domiciliari.

E nelle prime settimane, di lui si è occupata la figlia che gli ha fornito assistenza ma che, giuntoo settembre, ha dovuto comunicare per iscritto all'avvocato la propria impossibilità ad assumere un impegno fisso: madre di quattro figli, lavoratrice, ha dovuto rinunciare, una volta iniziata la scuola. Così, il legale, ha riproposto una istanza: «Chiede che lo si voglia autorizzare - è scritto - ad allontanarsi dalla propria abitazione per provvedere a tutte le necessità giornaliere, nonché a recarsi presso la figlia, ogni giorno dalle 9 alle 12 e dalle 16.30 alle 19».

Le ragioni del legale


«La richiesta - è precisato - è formulata anche nell'ottica di un graduale reinserimento nel contesto famigliare e sociale, considerando l'esiguo arco temporale mancante per l'espiazione della pena, in aggiunta alla mancanza di qualsivoglia carico pendente». Niente da fare. È stato opposto un rigetto: «In ragione della non affidabilità» dell'uomo, che è stato, «già destinatario di sostituzione di misura nel maggio del 2022 e successiva ulteriore sospensione poi revocata».
Niente da fare, insomma. Nonostante la tipologia di condotta all'origine dell'intera vicenda giudiziaria, che è stata lunga e tribolata (con tanto di annullamento con rinvio della Cassazione), sia un episodio certamente sgradevole ma non certo gravissimo a giudicare dal conto complessivo della giustizia. Il tentato furto di un maglione maschile, che non riuscì ad andare in porto. Il processo non si poté concludere con il riconoscimento della particolare tenuità del fatto, per via di una recidiva collegata a vecchi precedenti. Insomma, la problematica non è risolta: il 70enne è solo in casa e, rileva il suo avvocato, in estrema difficoltà.
R.Gra.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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