Scambiata di persona, il sospetto sulla mancata terapia: esposto sulla morte della centenaria

La residenza socio sanitaria La Fontanella di Soleto
La residenza socio sanitaria La Fontanella di Soleto
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Sabato 18 Aprile 2020, 08:29 - Ultimo aggiornamento: 10:27
Confusione fra i nomi dei pazienti ed anche con le rispettive terapie somministrate o non somministrate nella residenza socio sanitaria La Fontanella di Soleto? E questa situazione ha determinato o comunque influenzato lo stato di salute della centenaria di Galatina Maria Luce Tundo, deceduta il 30 marzo nel Dea di Lecce, ed anche di una 86enne finita in ospedale per problemi di fibrillazioni? Sono le questioni che pongono i parenti delle due anziane con gli esposti depositati in Procura con l’avvocato Carlo Gervasi.

Chiedono, i parenti, di verificare se si configuri anche l’ipotesi di reato di maltrattamenti per la mancata assistenza che avrebbe segnato il passaggio dalla gestione privata, fino al 25 marzo nelle mani dell’amministratore don Vittorio Matteo e della direttrice Federica Cantore, a quella commissariale della Asl.

Un destino infelice unisce le due ospiti: di entrambe, si racconta negli esposti, si erano perse le tracce. La centenaria peraltro, sarebbe stata data per viva quando ormai era già deceduta: un operatore della rsa La Fontanella chiamò i familiari (la telefonata è stata registrata) per dire che fosse lì insiem agli ospiti. Ed invece era stato già celebrato il funerale nelle forme contenute per non creare assembramenti, come hano disposto i decreti del presidente del consiglio dei ministri. Uno scambio di persona. Non il primo. L’ennesimo. Che avrà pure acceso una inutile fiammella di speranza che fosse ancora in vita.

Raccontano di una odissea, i familiari di Maria Luce Tundo. Ricordando, tuttavia, che il 20 febbraio avesse compiuto i 100 anni, in buona salute e festeggiati anche con il sindaco di Galatina, Marcello Amante. E raccontano anche di essere rimasti senza notizie per una settimana. A partire dal 20 marzo, quando cominciarono ad insistere con le telefonate dopo avere saputo dagli organi di informazione dei contagi nella rsa e del personale messo in gran parte in quarantena.

Il 28 marzo prima informalmente e poi grazie alla conferma del personale medico della Asl impiegato nella struttura, vengono a sapere che Maria Luce sia stata ricoverata all’ospedale Vito Fazzi di Lecce. Il giorno dopo, era domenica, la notizia dal reparto di Pneumologia di una importante insufficienza respiratoria e dell’avvio della terapia. Lunedì la telefonata del primario per informarli di uno scambio di persona: Maria Luce Tundo non era stata mai trasferita al Fazzi. Lei no, la sua cartella clinica sì ed attribuita ad un’altra ospite.

In tarda mattinata arriva la notizia che Maria Luce è lì, nella rsa di Soleto, in serata la videochiamata per poterla - finalmente - vedere: ma non è lei. Alla fine la trovano. Sta male. Il giorno dopo il ricovero al Dea, era veramente lei stavolta. Ed il decesso.

Se è vero che la cartella clinica era stata scambiata, come è stata curata, Maria Luce, in quei giorni? I parenti attendono risposte dalla Procura. Il fascicolo c'è, il pubblico ministero Alberto Santacatterina ed i carabinieri del Nas indagano per omicdio colposo ed abbandono di persone incapaci a seguito degli esposti presentati da alcuni parenti degli ospiti alla stazione dei carabinieri di Soleto, come anche con gli avvocati Angela Rizzo, Anna Sabato e Carlo Gervasi. La direzione della rsa La Fontanella ha depositato una memorria di oltre 20 pagine con gli avvocati Michele e Giuseppe Bonsegna che ricostruisce tutte le inizitive adotate, gli enti contattati ed i rispettivi referenti, da quando è scattata l'emergenza con la scoperta della prima ospite con i sintomi del contagio da coronavirus.

E.M.
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