Sogliano, mafia e voti: l'ex sindaco in aula nega di aver promesso denaro

Il municipio di Sogliano Cavour
Il municipio di Sogliano Cavour
di Roberta GRASSI
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Mercoledì 9 Novembre 2022, 17:28 - Ultimo aggiornamento: 10 Novembre, 12:55

«Mai promesso 30mila euro al clan in cambio di voti». Ha rotto il silenzio e ha scelto di rispondere alle domande di difesa e accusa l’ex sindaco di Sogliano Cavour, Paolo Solito (Pd), che è stato ascoltato in aula nel processo Contatto che coinvolge altre persone tra cui Antonio Coluccia, esponente dell’omonimo clan (collegato in videoconferenza) e l’ex vicesindaco di Sogliano, Luciano Magnolo. 
Solito è stato ascoltato nella qualità di testimone, ma indagato in procedimento connesso, come ha sottolineato il pm Carmen Ruggiero che ha anche riferito che il procedimento per concorso esterno in associazione mafiosa non è stato archiviato. 

Le dichiarazioni del pentito

A puntare il dito contro l’ex sindaco era stato il collaboratore di giustizia Vincenzo Antonio Cianci, con un memoriale in cui sostenne proprio di aver ricevuto la promessa del versamento di 30mila euro, in varie tranche, e di vari altri favori in campagna elettorale. Per sostenere Solito e l’ex vicesindaco Luciano Magnolo. Favori come la gestione di un ristorante, l’assegnazione a parenti di alloggi popolari, l’affidamento della gestione della Sagra delle friseddhre del 2016, l’appoggio in paese per proporre contratti non meglio precisati a negozi ed artigiani nonché il pagamento delle bollette di luce acqua e spazzatura di alcuni suoi conoscenti. Cianci aveva parlato anche di “pensieri” al clan Coluccia da parte dei due ex numeri uno e due della giunta comunale.
Solito, rispondendo alle domande dell’avvocato Giuseppe Bonsegna, ha anche specificato che per la sagra, una volta appresa la partecipazione di Cianci in qualità di esercente, non furono concessi dal Comune né il patrocino, né alcun contributo. 

Il processo

Il processo in questione, nell’ambito del quale sono stati depositati i verbali del neo pentito Dino Coluccia, riguarda: Antonio Coluccia, Luciano Magnolo, Tamara De Simone, di Sogliano Cavour; Sonia Murinu, di Sogliano; Antonio Nucida, di Corigliano; Rocco Stampete, di Corigliano; ed Andrea Giannuzzo, di Cutrofiano. 
I giudici (presidente Fabrizio Malagnino, a latere Maddalena Torelli e Marco Marangio Mauro), hanno accolto la richiesta del pm di ascoltare in aula il pentito Coluccia. L’audizione avverrà l’8 febbraio prossimo. Il processo tratta di presunte collusioni tra mafia e politica, che portarono allo scioglimento per infiltrazioni della criminalità organizzata del consiglio comunale di Sogliano Cavour. 
Le difese sono sostenute dagli avvocati Ladislao Massari, Luigi Greco, Giuseppe e Michele Bonsegna, David Alemanno, Michelangelo Gorgoni, Simone Viva, Donato Sabetta ed Enrico Chirivì.

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