Abusi, sequestrato il chiosco bar “il Molo” a San Cataldo. Sei indagati, “avvisi anche a Palazzo Carafa”

Abusi, sequestrato il chiosco bar “il Molo” a San Cataldo. Sei indagati, “avvisi anche a Palazzo Carafa”
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Martedì 2 Ottobre 2018, 09:32
E' finito sotto sequestro il chiosco-bar “Il Molo”, situato sul lungomare di San Cataldo, nella zona dove era stato realizzato il lido “Salapìa”. I militari della Guardia costiera hanno messo i sigilli alla struttura, più volte al centro della polemica che ha anche investito il Consiglio comunale. 
Sono sei gli indagati, di cui quattro fra dirigenti ed ex dirigenti di Palazzo Carafa, nel decreto di sequestro preventivo del giudice per le indagini preliminari Vincenzo Brancato. Contestate una serie di violazioni. Sarebbero state prodotte carte false per consentire di gestire il chiosco. La licenza di concessione demaniale del 10 aprile del 2017 non avrebbe tenuto in conto che l'area interessata rientra nel Piano regionale delle coste (Prc) e vieta il rilascio di concessioni per i tre anni successivi all'approvazione definitiva. Violata anche - dice l'accusa - l procedura di evidenza pubblica per consentire anche ad altre imprese di proporre la realizzazione di un chiosco bar su quella stessa spiaggia. Nell'inchiesta viene inoltre contestato di aver favorito il passaggio del chiosco dalla Idea Line alla società L.F.. Di avere inoltre impiegato criteri di costruzione invasivi. Ed infine di aver ignorato sia il parere contrario della Soprintendenza che la nota partita da Palazzo Carafa per ricordare che il permesso di costruire fosse scaduto il 31 maggio scorso per un'opera temporanea e non permanente. Abuso di ufficio, falso, deturpamento di bellezze naturali ed abusi edilizi, le ipotesi di reato di cui rispondono, a vario titolo, gli indagati. Si tratta di Rossana Capoccia, 38 anni, di Lecce, legale rappresentante della società L.F., proprietaria del chiosco e committente dei lavori; Gianfranco Cozza, 42 anni, di Surbo, tecnico progettista della L.F.; Antonietta Greco, 65 anni, di Lecce, dirigente comunale del settore Urbanistico; Giancarlo pantaleo, 63 anni, di Monteroni, responsabile dell'ufficio comunale Demanio; Daniele Buscicchio, 61 anni, responsabile comunale dell'ufficio Paesaggio; l'architetto Luigi Maniglio, 68 anni, di Lecce, nelle vesti di digente del settore Urbanistica; ed infine Caterina Delle Canne, 59 anni, di Lecce, amministratrice della Idea Line. Persona diversa dall'effettivo amministratore della società, rileva la contestazione di falso e di abusi di ufficio di cui rispondono Maniglio, Greco, Pantaleo, Buscicchio, Capoccia e la stessa Delle Canne.
 
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