Salvemini: «Si riparte, siamo più forti di prima»

Foto: Paride De Carlo
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di Paola ANCORA
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Sabato 16 Febbraio 2019, 17:25 - Ultimo aggiornamento: 18:51
Ancora poche ore. Poi dal Parco di Belloluogo, domani alle 11, partirà ufficialmente la campagna elettorale di Carlo Salvemini, in ticket con Alessandro Delli Noci. La chiamata a raccolta è iniziata con i primi slogan coniati per affrontare la sfida - Ancora e Insieme - mentre nel centrodestra ci si prepara alle primarie del prossimo marzo per la scelta del candidato sindaco.
Stavolta, spiega Salvemini, da primo cittadino uscente «sento di avere più forza in me e attorno a me. Mi sento forte di una esperienza che ha avuto per me un valore straordinario, in particolare dal punto di vista umano. Essere sindaco significa vivere un contatto pieno, totale e diretto con la comunità, essere quotidianamente destinatario di attese, speranze, rancori, apprezzamenti, giudizi. È stata una eccezionale palestra di resistenza emotiva e fisica, oltre che un onore, che ho trovato doveroso ricambiare lavorando al massimo dell'impegno».
Fra ricorsi, anatra zoppa, Patto per la città con gli eletti nel centrodestra e alleanze claudicanti, nei 18 mesi appena conclusi, si poteva fare di più e meglio. Perché gli elettori dovrebbero accordarle fiducia?
«Perché con chi mi è stato accanto, in primis Alessandro Delli Noci, abbiamo attraversato tutte le difficoltà a testa alta, senza mai perdere di vista il faro dell'interesse pubblico in ogni scelta. Questo ci ha consentito di instaurare un rapporto diverso tra l'amministrazione comunale e la città con Palazzo Carafa che ha aperto le sue porte a tutti, senza distinzioni. Penso che i leccesi abbiano percepito chiaramente il nostro lavoro come orientato a far bene per la città. Un lavoro che su singole scelte può essere criticato o apprezzato, ma che nessuno può mettere in dubbio sia stato frutto di un impegno autentico e appassionato».
Nel 2017 lei portò a casa poco più del 28% dei voti, Alessandro Delli Noci circa il 17%. Insieme il 45%: insufficiente ad avere la maggioranza dei seggi. Quali saranno i confini della coalizione per provare a sfondare quota 50?
«Non sono i confini di una coalizione a determinare le percentuali di consenso. Contano la credibilità e la riconoscibilità di una proposta politico amministrativa, e delle donne e degli uomini che si candidano a rappresentarla. Io sento la responsabilità di guidare una coalizione di movimenti civici e forze politiche che si riconoscono nel lavoro cominciato nel 2017, che ha dovuto interrompersi in maniera brusca, e che pensano meriti di essere rilanciato con nuovo vigore. Alle forze che hanno sostenuto l'amministrazione uscente se ne sono aggiunte altre in queste settimane e mi sembra un segnale importante e significativo».
A sinistra è chiuso l'accordo con Articolo 1? Lecce Bene Comune, invece, contesta di essere stata tagliata fuori «per motivi personali»: cosa c'è dietro?
«Come ho già detto in altre occasioni sono disponibile a dialogare con quanti si riconoscono nell'operato dell'amministrazione uscente e sono consapevoli della mia scelta di avere al mio fianco Alessandro Delli Noci, se i leccesi ci daranno fiducia. In queste settimane non mi sono sottratto al dialogo o all'incontro con quanti ritengo in grado di stabilire rapporti fondati su lealtà e fiducia reciproca».
Parliamo di liste: Lecce Città Pubblica ha ottennuto una buona performance nel 2017 pur essendo all'esordio, il Pd non brillò e stavolta rischia di dover fare i conti con la concorrenza di una lista ispirata a Michele Emiliano. Quali novità ci si deve aspettare stavolta?
«Lecce città pubblica è un movimento politico al cui interno sono impegnati uomini e donne di valore, alcuni dei quali hanno maturato una esperienza amministrativa importante. È una forza che esprime consensi e capacità politica, oltre la mia persona. Per quanto riguarda il Pd le altre forze della coalizione sono convinto che l'esperienza di governo abbia rafforzato tutti. Questi 18 mesi hanno consentito a una nuova classe dirigente di emergere e farsi riconoscere: sono protagonisti giovani e capaci che sono sicuro avranno tanto ancora da dare alla città».
Ma lei chi teme di più come avversario tra quelli di cui si parla in questi giorni: Adriana Poli Bortone, Saverio Congedo o Gaetano Messuti?
«Aspetto di conoscere il nome del mio avversario, senza ansie o preoccupazioni particolari. Sarà, comunque, una campagna elettorale impegnativa, indipendentemente da chi ci sarà dall'altra parte».
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