«Sgm, rischio infiltrazioni mafiose»: il commercialista Luca Giordano è commissario

«Sgm, rischio infiltrazioni mafiose»: il commercialista Luca Giordano è commissario
di Paola ANCORA
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Giovedì 9 Maggio 2019, 07:16 - Ultimo aggiornamento: 11:43

Come un fulmine a ciel sereno, l'interdittiva antimafia che ha raggiunto la Sgm martedì sera avrà due immediate conseguenze. La prima: la prefettura nominerà un commissario, il quale prenderà le redini dell'azienda e ne gestirà i servizi: il trasporto pubblico locale e la sosta a pagamento. Entrambi, trattandosi di servizi pubblici, non possono conoscere interruzioni. La seconda conseguenza riguarda l'assetto societario di Sgm: il 51% delle quote resterà, com'è ovvio, nelle mani del Comune, mentre l'altro 49% sarà di fatto rimesso sul mercato. Subito, e non nel 2020, quando sarebbe andato a scadenza il contratto siglato anni fa fra Palazzo Carafa, Igeco Costruzioni e Fratelli Bertani Spa, titolari questi ultimi del 40 e del 9% delle quote di Sgm.

Secondo le fonti istituzionali del giornale, la prefettura è, infatti, intenzionata - sempre attraverso il commissario - a confezionare al più presto una gara per individuare i nuovi soci privati della Sgm. Un ciclone vero e proprio in un settore dove, per anni, gli unici sussulti di novità sono stati il ritocco al rialzo del costo dei parcheggi - di quelli del centro città in particolare - e la tinteggiatura più o meno marcata delle strisce blu e della segnaletica orizzontale sull'asfalto, mentre il filobus continuava a correre, semivuoto, lungo strade sempre troppo trafficate.

Ma come si è giunti all'interdittiva antimafia di un'azienda partecipata da un ente pubblico? E perché? La risposta a entrambe queste domande è contenuta nel provvedimento, ultimo atto di un iter durato sette mesi, durante i quali ci sono state prima due lettere indirizzate dalla segretaria comunale Anna Maria Guglielimi alla prefettura datate 9 ottobre e il 26 novembre scorsi nelle quali si chiedeva quali decisioni bisognasse assumere per Sgm dopo l'interdittiva a Igeco Costruzioni. Poi, c'è stato un carteggio fra il commissario prefettizio Mario Sodano e l'Anac, al termine del quale il prefetto Maria Teresa Cucinotta ha firmato per Sgm una interdittiva ex novo.

Lo ha fatto sottolineando «la presenza ingombrante, nella compagine societaria, di un socio privato operativo la Igeco Costruzioni spa colpito da provvedimento interdittivo antimafia». Il provvedimento interdittivo è ancora sub iudice al Tar del Lazio, ma tale presenza prosegue Cucinotta - potrebbe costituire «un vulnus per il sereno e legittimo svolgimento del servizio pubblico».

Nell'interdittiva la prefettura richiama numerose sentenze del Consiglio di Stato, che statuiscono come un indice del tentativo di infiltrazione mafiosa nell'attività d'impresa, «indice di per sé sufficiente a giustificare l'emanazione di una interdittiva antimafia, è identificabile nell'instaurazione di rapporti commerciali o associativi tra un'impresa, nel caso di specie la Sgm, e una società già ritenuta esposta al rischio di influenza criminale, la Igeco Costruzioni». E spiega poi che «amministratore delegato della Sgm è Ricchiuto Ilaria, figlia di Tommaso, dominus di fatto della Igeco Costruzioni Spa, a sua volta proprietaria del 95% del capitale sociale della Sicem, Società Italiana Costruzioni Edili e Meccaniche srl, anch'essa attinta da provvedimento interdittivo antimafia adottato da questa prefettura».

Su quest'ultimo punto, in particolare, va precisato che da gennaio scorso Ilaria Ricchiuto non è più amministratore delegato e che il 5 aprile scorso si è dimessa anche dal Consiglio di Amministrazione. Non solo. Nel corso dell'ultima assemblea, l'azienda ha dato mandato al Comune di nominare un rappresentante che completi il Consiglio, di fatto delineando il profilo di Igeco esclusivamente quale socio finanziario dell'azienda partecipata. Mosse e decisioni che, evidentemente, alla prefettura di Lecce non sono però sembrate convincenti e utili a ritenere Sgm salva da qualsiasi tentativo di infiltrazione e condizionamento mafioso.

Infatti, Cucinotta precisa che «dal quadro delineato sulla Igeco Costruzioni, società giudicata permeabile alle infiltrazioni mafiose della Sacra Corona Unita e concretamente esposta al rischio di infiltrazione mafiosa, anche i rassegnati servizi pubblici locali della Sgm, compartecipata di Igeco Costruzioni, possono essere in qualche modo condizionati e, pertanto, sussiste la presenza di situazioni indicative di tentativi di infiltrazione mafiosa nei confronti della stessa Sgm».

Nel giornale in edicola i dettagli dell'affare per la cessione del 49% delle quote di Sgm.

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