Servizio 118 senza medico: risarcirà la Asl con 300mila euro

Servizio 118 senza medico: risarcirà la Asl con 300mila euro
di Erasmo MARINAZZO
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Venerdì 8 Maggio 2020, 08:51 - Ultimo aggiornamento: 09:22
Condannato a versare alla Asl di Lecce quasi 300mila euro per avere percepito indebitamente i compensi per il servizio di 118 nella postazione di via Matera e di San Cataldo. La Corte dei Conti di Bari (presidente Francesco Romanelli, consigliere relatore Vittorio Raeli, a latere Aurelio Laino) ha condannato a risarcire l'azienda sanitaria, a titolo di dolo, Giuseppe Rondello, 53 anni, di Lecce, nelle vesti di legale rappresentante del Gruppo soccorso e protezione civile Lecce.

La cifra esatta ammonta a 295mila 589 euro, quantificata come danno erariale causato alla Asl nell'anno 2011. La sentenza della Corte dei Conti fa seguito all'inchiesta penale condotta dall'allora pubblico ministero Giuseppe Capoccia con la sezione di polizia giudiziaria della Guardia di finanza distaccata in Procura e che si concluse a dicembre del 2014 con il patteggiamento davanti al giudice per l'udienza preliminare, Alcide Maritati: un anno di reclusione (pena sospesa) con l'accusa di truffa per Rondello ed un anno e quattro mesi per la moglie Katiuscia Lanzilao, che rispondeva sia di truffa che di falsità materiale (difesi dagli avvocati Renata Minafra e Federica Conte).
Due le circostanze richiamate dalla Corte dei Conti: la prima di avere dichiarato di avere a servizio un medico che in realtà - dice questo la sentenza - si limitò ad attestare solo l'idoneità di un mezzo di soccorso. La seconda riguarda la disponibilità dei mezzi della postazione di via Matera, che invece sarebbero stati impiegati a San Foca dalla Procivil Lecce gestita dalla Lanzilao.

«Come emerge dai fatti descritti e dagli atti sin qui richiamati, è indubbio che le azioni poste in essere da Rondello, configurano una fattispecie di danno erariale caratterizzata dal dolo», spiega la sentenza. «Stante la evidente consapevolezza che l'attività per la quale era stato richiesto e concesso il pagamento, era attestato falsamente dallo svolgimento di servizio di postazione Seus 118 Lecce - via Matera - per l'anno 2011. E di postazione estiva di San Cataldo per i mesi di luglio, agosto e settembre 2011, da parte della onlus Gruppo soccorso e protezione civile Lecce».

E' stato poi affrontato il merito delle due questioni che hanno convinto il collegio giudicante ad accogliere la richiesta di condanna arrivata dal procuratore regionale. «Risulta, infatti, da quanto dichiarato dal dottore..., contattato da Rondello per fargli sottoscrivere un modulo con cui dare la sua disponibilità, che il contributo di costui fu limitato all'unica certificazione (sottoscritta) attestante l'adeguatezza del mezzo utilizzato per il soccorso. Avendo il dottore...disconosciuto la firma apposta sulla dichiarazione sostitutiva di notorietà, volta a conferire l'incarico di medico responsabile del Gruppo soccorso e protezione civile. E' rimasto incontrovertibilmente accertato, quindi, che il dottore...non ha mai espresso la propria disponibilità ad essere il medico responsabile del servizio di trasporto infermi e feriti, facente capo alla associazione di cui Tondello era il legale rappresentante. Positivamente comprovata è altresì, la circostanza fattuale dell'utilizzo degli stessi mezzi da parte della Procivil». Rondello non ha depositato deduzioni o memorie difensive.
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