«Autorizzazione illegittima», sequestrato un b&b ai Laghi Alimini

«Autorizzazione illegittima», sequestrato un b&b ai Laghi Alimini
di Erasmo MARINAZZO
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Mercoledì 31 Agosto 2022, 21:25 - Ultimo aggiornamento: 1 Settembre, 11:10

Sequestrato il B&B Lake of Paradise a Serra degli Alimini di Otranto. Con le 12 stanze ricavate da alcuni capannoni impiegati negli anni ‘60 e ‘70 da un’azienda agricola. La struttura con viale, giardino e gazebo in località Pagliaruli, accanto al lago Alimini Grande e a qualche centinaio di metri dal mare, è stata bloccata ieri mattina dall’intervento della polizia provinciale: alla amministratrice M.N., 46 anni, di Otranto, è stato notificato il decreto di sequestro preventivo a firma del giudice per le indagini preliminari Angelo Zizzari.
Lottizzazione abusiva la contestazione dell’inchiesta avviata dal pubblico ministero della Procura di Lecce, Maria Vallefuoco (del pool reati ambientali e contro la pubblica amministrazione), dopo la segnalazione di gennaio scorso della polizia municipale di Otranto per fare presente la nota del 3 maggio 2018 della Soprintendenza che parlava di autorizzazione paesaggistica rilasciata illegittimamente.

La ricostruzione

La questione è stata sottoposta ad un esperto di urbanistica, l’ingegnere Francesco Di Leverano. La sua consulenza ha poi orientato la decisione della pm di richiedere il sequestro del B&B poichè - questa l’accusa - i terreni su cui funziona da un anno funziona ricadono in zona agricola sebbene l’attività abbia una chiara connotazione turistica. Un problema che l’imprenditrice sta affrontato ora con l’avvocato Mauro Finocchito per valutare se ricorrere al Tribunale del Riesame per chiedere l’annullamento del sequestro e se avvalersi di una perizia di parte.
Perché si parla di autorizzazione paesaggistica rilasciata illegittimamente in una zona sottoposta a vincolo paesaggistico e idrologico, ricadente in zona Sic (sito di interesse comunitario)? Perché - questa la ricostruzione degli inquirenti - l’autorizzazione paesaggistica concessa nel 2018 venne rilasciata con la procedura semplificata. Pur non essendoci i presupposti. E, dunque, senza il parere della Soprintendenza che intanto, tuttavia, aveva detto che la pratica non potesse andare avanti. Inoltre il permesso di costruire sarebbe stato inficiato da un parere favorevole sugli aspetti urbanistici-edilizi. Pareri - siamo sempre sul fronte dell’accusa - inesistente.
In altre parole viene contestata la procedura seguita da quando - siamo al 2017 - quegli immobili vennero acquistati con l’intenzione di farne una struttura ricettiva.

Obiettivo che aveva nel 2012 il vecchio proprietario, ma la pratica non ebbe seguito. C’erano un fienile, una stalla, un deposito carburanti ed un capannone per custodire i mezzi agricoli, testimonianze di un’economia ormai scalzata dalla pressante richiesta di strutture ricettive. Anche ai laghi Alimini? Si vedrà, la giustizia sta appena muovendo i primi passi.

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