Sentenze pilotate in cambio di denaro e favori: dieci anni per l'ex pm Savasta

Sentenze pilotate in cambio di denaro e favori: dieci anni per l'ex pm Savasta
di Roberta GRASSI
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Giovedì 9 Luglio 2020, 13:35 - Ultimo aggiornamento: 17:08
LECCE - Arriva il conto in primo grado nel processo con rito abbreviato che ha trattato di sentenze pilotate in cambio di denaro o vantaggi: il gup, Cinzia Vergine, ha inflitto 10 anni l’ex pm di Trani Antonio Savasta, accusato di avere fatto parte di un’associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari, che avrebbe gestito insieme all’ex giudice Michele Nardi, imputato nel processo in corso con rito ordinario insieme ad altre cinque persone. Oltre a Savasta (difeso dall’avvocato Massimo Manfreda), nel rito abbreviato erano imputati il sostituto procuratore Luigi Scimè (all’epoca dei fatti in servizio a Trani e oggi a Salerno), che è stato condannato a 4 anni ; gli avvocati Ruggiero Sfrecola e Giacomo Ragno (entrambi del foro di Trani), condannati rispettivamente a 4 anni e 4 mesi e 2 anni e 8 mesi; l’immobiliarista barlettano Luigi D’Agostino, condannato a 4 anni. E' anche stata stabilita l'interdizione in perpetuo dai pubblici uffici, l'incapacità a contrattare con la pubblica amministrazione e l'estinzione del rapporto del lavoro con la pubblica amministrazione per Savasta (che si era dimesso dalla magistratura dopo l'arresto del gennaio 2019).
Per Scimè unicamente l'estinzione del rapporto di lavoro. Il gup ha ordinato la confisca di beni per 2.390.000 nei confronti di Savasta, per 75mila euro nei confronti di Scimè, e per 224mila euro nei riguardi di Ragno.
Gli imputati dovranno risarcire anche le parti civili costituite: la presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero della Giustizia, oltre il Consiglio dell'ordine degli avvocati di Trani. L'ammontare del danno dovrà però essere definito in sede civile.

Sentenze pilotate in cambio di denaro e regali, il giorno della verità per l'ex pm Savasta

“E' stata una vicenda molto dolorosa – è il commento del procuratore della Repubblica di Lecce, Leonardo Leone De Castris - ma necessaria. L' ufficio si è impegnato molto e ha creduto nell'indagine. La sentenza recepisce l'ipotesi accusatoria”.  
"Attendiamo la motivazione della sentenza per redigere l'atto di impugnazione  - ha commentato invece il legale di Savasta, Massimo Manfreda -, non mi sembra che, a fronte della riconosciuta collaborazione, si sia coerentemente dosata la sanzione. Per altro verso sono state ritenute fondate le contestazioni di cui continueremo in Appello a sostenere l'insussistenza".

 
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