Riciclaggio, allarme di Bankitalia: impennata delle segnalazioni di operazioni sospette

Riciclaggio, allarme di Bankitalia: impennata delle segnalazioni di operazioni sospette
di Matteo CAIONE
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Martedì 21 Aprile 2020, 09:53 - Ultimo aggiornamento: 10:16
Aumentano le operazioni sospette che potrebbero celare manovre di riciclaggio del denaro. Un incremento di segnalazioni che tocca anche il Salento (+6,3%) tra il 2018 e il 2019. Lo dice l'Uif, l'unità di informazione finanziaria della Banca d'Italia, attraverso la pubblicazione del rapporto Quaderni dell'antiriciclaggio relativo al secondo semestre 2019. Uno studio che chiude il cerchio dello scorso anno e presenta le statistiche relative all'operatività dell'autorità nazionale per il contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, cioè la stessa Uif. E non mancano le ombre nella panoramica scattata dai dati dell'unità di intelligence finanziaria.

In Puglia, le segnalazioni di operazioni sospette ammontano per il 2019 a 5.705: un numero che fa segnare un rialzo del 10,6% rispetto al 2018. Un incremento che scollina anche il trend nazionale. In Italia, infatti, l'anno scorso l'Uif ha ricevuto e passato al setaccio 105.789 segnalazioni, ovvero un balzo del 7,9% in più nel confronto con l'anno precedente. Entrando nel dettaglio pugliese, la provincia di Lecce fa registrare un aumento del 6,3%, ovvero 993 segnalazioni nel 2019. Un dato che supera quello del 2018, che si era fermato a 935 operazioni sottoposte ad accertamento. La provincia salentina è seconda solo all'area metropolitana di Bari, che conta 1947 episodi finiti sotto la lente nell'anno appena trascorso: +6,5% guardando al report del 2018 (1829 casi). Cambia la prospettiva, invece, analizzando le variazioni percentuali. Da brividi l'impennata della provincia di Taranto (+31,6%) nell'ultimo biennio (2018/19): da 551 a 725 operazioni anomale. Marca male anche la provincia di Brindisi: +17,5% (sale da 406 a 477 segnalazioni). In linea con la tendenza regionale, la provincia di Foggia: +10,5%, passando da 893 a 987 operazioni dubbie. Fa segnare, invece, solo un rialzo del 6,1% la Bat: da 543 a 576.

Il compito dell'Uif è quello di acquisire ed analizzare le informazioni relative ai flussi finanziari borderline, ovvero che lasciano intravedere ipotesi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo. L'intelligence finanziaria italiana passa, quindi, ai raggi X le operazioni anomale. Le segnalazioni sospette arrivano principalmente da banche, istituti di moneta elettronica e Poste. È questa la prima linea. Per il resto, ad azionare gli interruttori dei campanelli d'allarme sono anche intermediari e operatori finanziari, imprese di assicurazione, professionisti (soprattutto notai), revisori, prestatori di servizi di gioco e, ovviamente, le pubbliche amministrazioni (che sono obbligate a comunicare le manovre giudicate sospette). Sotto la lente d'ingrandimento finiscono operazioni anomale che riguardano l'utilizzo del contante (versamenti, accrediti, prelievi e addebiti), l'operatività in assegni, operazioni in oro, acquisto e vendita titoli, erogazioni o rimborso dei finanziamenti, emissione di bonifici. E su questo fronte, a livello nazionale, balza agli occhi l'ingente flusso di milioni e milioni di euro da e verso conti correnti esteri di Paesi a fiscalità privilegiata o non cooperativi: in cima c'è la Svizzera, seguita dalla Serbia. Un raggio d'azione, quindi, a 360 gradi che riguarda le attività poste in essere da imprese, società e anche dai singoli privati.

L'intelligence finanziaria valuta, dunque, la rilevanza delle informazioni ricevute. E nel caso riscontri fondatezza nelle ipotesi di riciclaggio economico o di finanziamento del terrorismo, trasmette i dossier agli organi investigativi e all'autorità giudiziaria. In particolare, le analisi tecniche svolte dall'Uif finiscono a stretto giro sui tavoli della Guardia di finanza e della Dia, la Direzione investigativa antimafia.
A livello nazionale, intanto, se da un lato crescono le segnalazioni relative al riciclaggio di capitali illeciti, dall'altro continuano a calare quelle che riguardano il finanziamento del terrorismo. Operazioni sospette che, nel secondo semestre 2019, fanno registrare un'ulteriore riduzione: 375 rispetto alle 409 del secondo semestre dell'anno precedente, che già evidenziava un calo rispetto allo stesso periodo del 2017.
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