Statale 275, addio ai lavori per il secondo lotto. Ed è bufera: «Non è colpa di Tricase»

Statale 275, addio ai lavori per il secondo lotto. Ed è bufera: «Non è colpa di Tricase»
di Maurizio TARANTINO
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Mercoledì 8 Maggio 2019, 08:31 - Ultimo aggiornamento: 09:06

Tricase non ci sta a passare da capro espiatorio sulla 275. Le polemiche sui ritardi sull'allargamento dell'arteria che da Maglie raggiunge il Capo di Leuca, rientrano in una logica che non convince il sindaco Carlo Chiuri, in particolare per quanto riguarda il secondo tratto, che sembra per ora perso: niente progetto, niente finanziamento.

«Le battaglie per il territorio devono avere una certa credibilità - dice Chiuri -. E non si possono fare quando appare evidente che c'è un problema insormontabile, quello dei costi. Da tempo avevamo il sospetto che l'importo messo a disposizione per l'adeguamento della Statale, non sarebbe stato sufficiente a coprire l'intero percorso, bensì solo il primo tratto, su cui tra l'altro c'è stato anche lo stop del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici che ha chiesto la valutazione dei flussi di traffico. Che cosa si può imputare all'amministrazione di Tricase? Di aver scelto quello che è meglio per la comunità?».

Chiuri si riferisce alla lunga diatriba con gli altri primi cittadini per la scelta del percorso da utilizzare, fatto che ha ritardato l'approvazione del progetto finale anche per la seconda parte del collegamento, da Tricase a Gagliano: «Al contrario di tante altre opere in cui c'è stata poca attenzione, abbiamo voluto fare un percorso condiviso con la popolazione arrivando ad un risultato chiaro e inoppugnabile che non può essere messo in discussione».

Tricase ha deciso che l'opzione migliore è l'attraversamento dell'abitato a est, sul tracciato della vecchia Cosimina, al contrario di quanto avevano immaginato le restanti amministrazioni interessate al passaggio dell'arteria, cioè Tiggiano, Gagliano, Corsano e Leuca, convinte invece della bontà dell'attraversamento a ovest verso Lucugnano e soprattutto meno invasivo dal punto di vista ambientale, e più economico di circa 20 milioni di euro, perché ricalcherebbe il vecchio progetto di infrastruttura a due corsie, senza intercettare, in ogni caso le discariche abusive scoperte dai comitati ambientalisti e su cui rischiava di passare il tracciato.

A deliberare la decisione, il consiglio comunale di Tricase che, sulla scorta delle indicazioni del documento licenziato dalle commissioni comunali dei lavori pubblici e ambiente riunitesi alla fine dello scorso anno in seduta congiunta avevano scelto la variante a est: «Il nostro compito è praticamente finito - sottolinea Chiuri - perché, in ogni caso, ad avere l'ultima parola sono la Regione e l'Anas: facciano tesoro di quanto deciso dal Consiglio comunale e procedano». Invece, il sindaco di Tricase, punta su un altro cavallo di battaglia, quello della mobilità alternativa attraverso il polo intermodale del trasporto pubblico.

«Grazie alle Ferrovie del Sud Est, treno e autobus hanno iniziato, in questi giorni un percorso di scambio. I primi dieci autobus sono presenti nella stazione, che ha riaperto la sala di attesa. Un progetto complessivo che guarderà all'intero territorio salentino. Tricase sarà un punto nodale che attraverso il rilancio e la riqualificazione del Trasporto Pubblico Locale aumenterà la frequenza del servizio riducendo i tempi di percorrenza».

Molto più agguerrito, sulla questione 275 è invece, Ernesto Abaterusso, presidente del gruppo regionale LeU/I Progressisti: «L'ipotesi di stralcio del secondo lotto, se confermata, rappresenta un ulteriore e penalizzante atto messo in campo dal Governo nei confronti del Salento e della Puglia che prosegue, con arroganza, nel suo disegno di abbandono del sud.

Basta umiliare territori, amministratori ed imprese del basso Salento. La pazienza ha un limite. Siano rimosse quindi tutte le cause di immobilismo. In presenza di ulteriori ritardi la mobilitazione della Puglia e del Salento non si farà attendere».

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