Scuole private, prima campanella. Asili nido, famiglie in subbuglio

Scuole private, prima campanella. Asili nido, famiglie in subbuglio
di Maddalena MONGIò
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Lunedì 14 Settembre 2020, 08:30 - Ultimo aggiornamento: 10:15

Quasi un'anteprima, un primo test sicuramente in questa ripartenza a ostacoli. La scuola parte con le paritarie (ben 83 in tutto il Salento). Oggi suona la prima campanella per gli istituti privati delle primarie dopo che già la scorsa settimana si erano aperte le porte, sia pure a macchia di leopardo, per i più piccini dell'infanzia. Con le scuole comunali che, invece, almeno a Lecce, soffrono e non poco tra ritardi e malcoltenti diffusi: per i due asili nido gestiti da Palazzo Carafa l'inizio è in programma per dopodomani con l'inserimento lento e graduale dei bimbi che crea non pochi disagi alle famiglie.

Ma andiamo con ordine. Mentre per le paritarie la quotidianità a scuola si sta concretizzando, per le scuole statali bisogna aspettare il 24 con un avvio complicato dai banchi che ancora non sono arrivati, i lavori per adeguare gli spazi ancora in corso e i test sierologici che devono ancora ingranare la marcia. Risultato: a tutti tremano i polsi all'idea di cosa accadrà nel caso di positività. In più per le scuole statali salentine l'avvio è sotto la bandiera dello sciopero nazionale del personale: quello del 24 e 25 proclamato da Usb e Cobas e, quello del 26 proclamato da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua, Snals Confsal, Gilda Unams con in piazza anche gli studenti. Nonostante le garanzie della ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina, alla fine la didattica a distanza è spesso l'ancora di salvezza nelle scuole superiori più numerose, mentre in alcuni casi nelle primarie si ricorre a classi divise in gruppi omogenei e fissi (per la tracciabilità in caso di contagio).

Qualche regola, poi. Per i bimbi sotto i sei anni non è previsto l'uso della mascherina e durante l'anno saranno fatti test a campione anche agli studenti per ridurre il più possibile per avere la massima sicurezza. Un avvio complicato, dunque, nonostante le ingenti somme stanziate per il ritorno a scuola che il ministro Azzolina ha stimato in 2,9 miliardi. Ad agosto il Cts ha dato il via libera a una distanza tra gli studenti inferiore a un metro, nel caso in cui i vari istituti non potessero garantire la distanza di sicurezza, a condizione che indossino sempre la mascherina.

Nel Salento (e non solo) si gioca la partita dei test sierologici al personale della scuola con l'Asl di Lecce che, attraverso il Dipartimento di Prevenzione ha dovuto sopperire al no di circa 300 medici di famiglia che hanno rifiutato di fare il test ai loro assistiti. L'Asl ha cercato di correre ai ripari: da un lato, con un piano di punti di prelievo aggiuntivi anche se finora la percentuale di test effettuati (circa 150) è molto bassa rispetto alle richieste presentate; dall'altra, entrando direttamente nelle paritare con i propri medici per i prelievi a partire già da oggi. Si vedrà.

Lecce, invece, fa i conti con i disagi sugli asili nido comunali, come si diceva. «A partire da mercoledì le due scuole riapriranno - dice l'assessore al Welfare del Comune di Lecce, Silvia Miglietta - e nelle prossime ore ci sarà l'incontro con le famiglie per comunicare le modalità del ritorno a scuola. L'inserimento dei bambini inizialmente sarà graduale, stiamo facendo il possibile anche nelle scuole dell'infanzia».

Tante le proteste dei genitori che vorrebbero renderlo più celere. Mamme e papà, nel frattempo tornati al lavoro, soffrono e non poco a causa delle poche certezze. «Rendere l'inserimento dei bimbi più celere? Dipende da come vanno le cose. Inizialmente saranno inseriti due bambini al giorno. Seguiremo tutte le indicazioni delle linee guida: misurazione della febbre a casa, prima dell'ingresso a scuola, l'igiene quotidiana, i dispositivi di protezione individuale per le insegnanti e per tutto il personale.

Gli spazi ci consentono di dividere i bambini in piccoli gruppi. Faremo il possibile perché tutti frequentino in sicurezza. Siamo vivendo un evento eccezionale, anche per noi che ci stiamo misurando con una cosa nuova. Confidiamo nella collaborazione e comprensione delle famiglie di cui comprendiamo le necessità. Le stesse preoccupazioni le abbiamo nelle materne, nelle primarie e per i ragazzi più grandi. Speriamo che la pratica ci aiuti a superare la teoria per fare le cose per bene». Il subbuglio delle famiglie resta: sarà una settimana decisiva.

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