Scuole primarie “Battisti” e “Livio Tempesta” senza aule sufficienti: il Comune cerca spazi in affitto

Scuole primarie “Battisti” e “Livio Tempesta” senza aule sufficienti: il Comune cerca spazi in affitto
di Matteo CAIONE
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Giovedì 20 Agosto 2020, 08:36
Niente turni pomeridiani a scuola, ma una parte degli studenti del Cesare Battisti di Lecce dovrà tenere le lezioni altrove. Ovvero, fuori dall'istituto. Dopo la rivolta dei genitori, che hanno minacciato le barricate contro l'ipotesi di mandare i ragazzi in classe nella finestra tra le 16 e le 20 - tuttavia ipotesi non ancora scongiurata -, arriva una prima schiarita sulla programmazione del nuovo anno scolastico ai tempi dei Covid. Ieri mattina si è svolto un incontro in Comune: un faccia a faccia tra gli amministratori e i dirigenti comunali, i vertici del settore Pubblica istruzione, il direttore dell'Ufficio scolastico provinciale e i dirigenti scolastici delle primarie e delle secondarie di primo grado della città. Oltre al nervo scoperto del Cesare Battisti, a far segnalare un'altra criticità è stata la scuola Livio Tempesta.

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In questi due plessi, infatti, mancano gli spazi necessari per il distanziamento tra gli alunni e quindi per garantire le condizioni di sicurezza previste dalle misure anti-contagio. E a grandi linee, il summit di ieri a Palazzo Carafa ha individuato la strada da percorrere: un piano di interventi illustrato con un post dal sindaco Carlo Salvemini. Per il Livio Tempesta, la soluzione è interna. Ovvero, la scuola ha messo a punto un progetto per la sistemazione di alcuni moduli negli spazi comuni del plesso: una scelta che dovrebbe porre un rimedio al problema. Riguardo al capitolo Cesare Battisti, alcune classi saranno costrette a migrare fuori dalla scuola per poter fare lezione.

«L'istituto presenta caratteristiche strutturali che non consentono il posizionamento di moduli prefabbricati, agiremo per reperire in città, possibilmente in spazi già destinati alla scuola, le aule necessarie per assicurare a tutti gli alunni la possibilità di frequentare le lezioni in orario mattutino», sottolinea il primo cittadino. Una soluzione che allontana quindi l'opzione dei turni pomeridiani: un'ipotesi che aveva acceso le proteste dei genitori. «Il tema del confronto è l'organizzazione degli spazi della didattica per garantire il rispetto delle norme igienico-sanitarie e consentire ai bambini di frequentare in sicurezza le scuole e senza rischi per la salute. L'obiettivo che condividiamo - mette in chiaro Salvemini - è consentire a tutti i bambini la frequenza in classe. Non solo: vogliamo fare in modo che la frequenza sia mattutina, in modo da conciliare il rispetto delle prescrizioni di sicurezza con quello dell'organizzazione dei tempi di lavoro e di cura della famiglia da parte dei genitori. La necessità di distanziare gli alunni ha impegnato dirigenti e tecnici nella riorganizzazione degli spazi, nell'utilizzo di aule, palestre, spazi diversi che fino ad ora erano destinati ad altra funzione e che l'anno prossimo saranno dedicati alla didattica».

Il sindaco ricorda, poi, che «tante classi saranno sdoppiate per conciliare il numero di alunni con la metratura necessaria al distanziamento». Salvemini parla di un «lavoro impegnativo, complicato, che deve tenere conto delle nuove variabili che rendono più difficile organizzare la frequenza scolastica di migliaia di alunni e centinaia di docenti e tecnici. Siamo però fiduciosi. Nelle scuole della città non si riscontrano particolari disagi e per la maggior parte dei circoli didattici e dei plessi i rebus sono risolti».

Restano i nodi rappresentati dalle due scuole, il Livio Tempesta e il Cesare Battisti, che per motivi diversi presentano ancora, come detto, una carenza di spazi rispetto al fabbisogno. «A venirci comunque incontro è l'ultimo bando ministeriale, di prossima pubblicazione, frutto del Decreto agosto, che trasferisce agli enti locali risorse, ancora da verificare nella loro entità, per acquisto o noleggio di moduli temporanei da destinare all'attività scolastica o per affittare aule, laddove in città fossero presenti immobili destinati a questo scopo e al momento non utilizzati, oppure i sottoutilizzati».

Intanto, a stretto giro si tornerà a discuterà delle soluzioni individuate e si farà il punto della situazione. L'appuntamento è con la nuova riunione plenaria, con tutti gli istituti scolastici, che si terrà lunedì prossimo a Palazzo Carafa. Il lavoro da fare è ancora tanto. «Quando si parla di scuola, di didattica, di educazione dei ragazzi non è possibile pensare - conclude Salvemini - che uno spazio valga l'altro, che sia solo una questione di metri quadri. Servono attrezzature, misure di sicurezza, servizi igienici specifici. Insomma, spazi pensati per questo scopo o adeguati con scrupolo».
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