Scuola, la corsa per riaprire: a Lecce 279 bimbi senza aule. Turni di lezione anche nel pomeriggio

Scuola, la corsa per riaprire: a Lecce 279 bimbi senza aule. Turni di lezione anche nel pomeriggio
di Maddalena MONGIÒ
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Mercoledì 2 Settembre 2020, 08:36 - Ultimo aggiornamento: 15:56

I timori si fanno reali. Doppi turni all'orizzonte del nuovo anno scolastico per 279 bambini della scuola primaria, almeno nella prima fase della ripresa delle lezioni in presenza. A Lecce servono 6 aule in più alla direzione didattica Livio Tempesta e 10 al Cesare Battisti. Servono per 110 bambini al Tempesta e 169 al Battisti che, in assenza di aule, dovranno alternarsi in turni al mattino o al pomeriggio, ma l'assessore all'Istruzione Fabiana Cicirillo assicura che il disagio sarà nella peggiore delle ipotesi limitato a un breve periodo: la soluzione è in cottura.

Questo il fotofinish di un viaggio nella scuola al tempo del Covid a cui Quotidiano dà lo start partendo dalle scuole dell'infanzia e della primaria di Lecce: si parte dal capoluogo per percorrere poi il tacco e scattare l'istantanea delle ansie, delle incertezze, che attraversano il mondo della scuola e le famiglie. Manca poco al ritorno tra i banchi e l'elenco delle criticità è pari pari quello che sindacati e mondo della scuola hanno rappresentato da mesi alla ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina. I banchi monoposto sono ancora non pervenuti, come d'altra parte era stato più che annunciato, innanzitutto dai fornitori; l'organico aggiuntivo da reclutare per affrontare le criticità poste dal Covid ancora non è stato nominato; per gli spazi necessari a garantire il distanziamento sociale la caccia è tuttora aperta; la gestione di eventuali casi Covid ancora desta perplessità; le linee guida del Comitato tecnico scientifico presentano zone grigie che alimentano i dubbi di chi deve poi rendere esecutive le indicazioni. Questo il lungo elenco che i dirigenti scolastici delle primarie leccesi lamentano, ma la situazione è sovrapponibile per ogni ordine e grado di istruzione con in più la scuola dell'infanzia che nella cervellotica a tratti organizzazione anti Covid non viene praticamente presa in esame. Per i più piccini la questione è stata liquidata con un salomonico consiglio a dividere i bimbi in piccoli gruppi, poi tradurre i realtà è un'altra storia.

Passo passo, scuola dopo scuola, Quotidiano si farà portavoce dei disagi e delle urgenze alle quali occorre dare risposte immediate per garantire effettivamente il ritorno a scuola atteso anche da tanti bambini che finalmente vogliono tornare a ritmi di vita normali. Eppure c'è la prospettiva del turno pomeridiano che angoscia le famiglie: chi lavora avrà problemi e, se non ci sono familiari a cui affidare i figli, sarà costretto a ricorrere alle baby sitter con una conseguente emorragia per i bilanci familiari.

«Se sarà necessario all'avvio si ricorrerà al turno pomeridiano, ma sarà un problema superato molto presto rassicura Fabiana Cicirillo, assessore all'Istruzione del Comune di Lecce perché ci siamo mossi per tempo, sulla base delle richieste dei dirigenti scolastici. Attualmente abbiamo già fatto una prima fase relativamente a un finanziamento che il Governo ha messo a disposizione. Per impiegare questi fondi abbiamo incontrato tutti i dirigenti scolastici affinché evidenziassero le richieste relative all'avvio dell'anno scolastico. Abbiamo predisposto delle schede che comprendevano piccoli lavori di adeguamento nelle scuole e forniture di attrezzature scolastiche. I lavori sono già iniziati e hanno la finalità di creare spazi più ampi, liberare aule o crearle lì dove ci sono ampi spazi: ad esempio negli atri della scuola, come prevede il progetto per il Quinto Ennio».

Ma il Comune aspetta anche un nuovo finanziamento, spiega Cicirillo: «Il Ministero ci ha messo ha disposizione un secondo finanziamento per la locazione di ulteriori spazi scolastici. Possiamo anche affittare dei prefabbricati da sistemare nelle aree di pertinenze delle scuole. Noi ci siamo orientati a chiedere un finanziamento per le aule residue che ci mancano: dieci al Cesare Battisti, sei al Livio Tempesta e affitteremo gli spazi che ci servono. Sono convinta che la soluzione ci sarà e intanto abbiamo chiesto dei moduli provvisori per lo stoccaggio di materiali rimossi per liberare spazi da utilizzare come aule».

E dalla trincea, ossia dalle scuole, Antonio Bacca, dirigente scolastico del Livio Tempesta spiega la sua ricetta: «Al momento sei aule, sulle trenta presenti, dovranno ruotare e quindi ci saranno turni pomeridiani. Non ci sono alternative, per ora. Abbiamo deciso di adottare l'ora corta di 50 minuti in modo che i bambini possano uscire da scuola un po' prima. Stiamo cercando di fare quello che serve con le possibilità che abbiamo. Purtroppo non è cambiato molto in questi mesi e siamo ancora al punto di partenza».
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