Scontro politico sulla Lupiae. Perrone: «Crisi indotta da scelte scriteriate» Salvemini: «Atto di delinquenza politica, il tuo»

Consiglio comunale
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di Francesca SOZZO
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Giovedì 11 Ottobre 2018, 19:46 - Ultimo aggiornamento: 20:25
La crisi della Lupiae servizi si è trasformata in un duello politico tra il consigliere Paolo Perrone e il sindaco Carlo Salvemini. L'occasione, una domanda di attualità presentata dall'ex sindaco sulla vicenda Lupiae alla presenza in aula dei dipendenti della società partecipata. 
Perrone ha chiesto all'amministrazione se non fosse il caso, vista la crisi finanziaria della società partecipata, di rinnovare anche a tempo determinato le convenzioni nelle more dell'approvazione del piano di risanamento, consentendo alla Lupiae il pagamento degli stipendi. Ma dalle domande allo scambio di accuse il passo è stato breve: Perrone ha accusato il sindaco Carlo Salvemini di «sottrasi alle facoltà discrezionali e di guida di questa amministrazione - ha tuonato Perrone - Ogni atteggiamenti intrapreso da questa amministrazione è stato un atteggiamento ostile nei confronti della Lupiae e facilmente dimostrabile dalle modalità in cui si è andata a formare la perdita 2017, al fatto di non aver messo la Lupiae in condizioni di monetizzare i terreni di via Cicolella e oggi in quella gestione assolutamente scriteriata di questa crisi della Lupiae. Peraltro tutto questo senza assumersi la responsabilità perché coraggio vorrebbe che lui dicesse cosa vuole effettivamente fare della partecipata. E spiegasse perché è sempre colpa della Madia, sarà colpa del piano dell'advisor, dei dirigenti. Non sono io che porto in tribunale ma il Cda della Lupiae. Ma se tu non dici qual è il perimetro di fatturato che tu puoi o vuoi la lupiae non si salverà. Solo nel momento in cui per la prima volta dirà qual è il limite all'interno di ciò che la norma prevede, a quel punto comprendermeo se c'è volontà o meno di salvare la Lupiae».
Immediata e dura la replica di Salvemini: «Quando la disonestà intellettuale si spinge a questo livello di impudenza - sottolinea Salvemini - siamo di fronte a quella che non esito a definire atto di delinquenza politica. Perché parlare in quest'aula di crisi indotta per le scelte scriteriate di questa amministrazione è qualcosa che offende la verità e offende anche chi ogni giorno lavora con impegno e dedizione per raggiungere risultati importanti». 
 
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