Comdata, braccia incrociate. Lo sciopero farà squillare a vuoto i telefoni dell'Inps

Comdata, braccia incrociate. Lo sciopero farà squillare a vuoto i telefoni dell'Inps
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Domenica 26 Settembre 2021, 09:24 - Ultimo aggiornamento: 20:21

Domani, proprio nella giornata in cui è programmato il pagamento di Reddito di cittadinanza e di altri bonus e ristori, squillerà a vuoto il telefono dell'Inps. Questo perchè lavoratrici e lavoratori dei call center impiegati sulla commessa Inps hanno deciso di incrociare le braccia.

La decisione dei sindacati

Lo sciopero nazionale è stato proclamato da Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil e coinvolge circa 3.300 lavoratori di Comdata e Network. A Lecce sono interessati interessate centinaia di lavoratrici e lavoratori.
La decisione di procedere con lo sciopero è arrivata a seguito delle intenzioni annunciate dall'Inps di internalizzare il servizio di contact center. È stato lo stesso presidente dell'Istituto di previdenza, Pasquale Tridico, a presentare ai sindacati il piano che prevede un meccanismo di reclutamento attraverso la società partecipata Inps Servizi spa (100 per cento di capitale pubblico in mano allo stesso ente).

La decisione di internalizzare


La selezione pubblica dovrebbe riguardar, su scala nazionale circa 3.000 persone, come ha detto lo stesso Tridico, a fronte delle 3.309 attualmente impiegate sulla commessa.
Balza immediatamente agli occhi innanzitutto un esubero di almeno 300 lavoratori su scala nazionale. Ma i problemi dei lavoratori non finiscono qui: il percorso che condurrà all'internalizzazione, infatti, non offre alcuna certezza alle lavoratrici ed ai lavoratori attualmente impiegati sulla commessa.

Inoltre appaiono del tutto elusive le risposte sulle garanzie delle condizioni economiche: a parte un generico impegno sui profili orari, non una parola è stata proferita da Tridico su livelli e anzianità contrattuale. Per non parlare delle condizioni giuridiche dei contratti, in particolare sulle garanzie dell'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori.

Il nodo della committenza


«È inammissibile - scrivono i segretari provinciali di Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uil-ComUil - che proprio la committenza pubblica stia contribuendo ad affossare la clausola sociale. Non è più tollerabile barattare l'internalizzazione in quanto tale con le garanzie per le persone. La decisione di Tridico svilisce anche la funzione sociale svolta dai contact center dell'Inps durante la pandemia: mentre infatti le sedi Inps erano chiuse, le lavoratrici ed i lavoratori di Comdata e Network hanno quotidianamente garantito un servizio di assistenza fondamentale per tutti i cittadini che chiedevano informazioni sul pagamento dei vari ristori, bonus e ammortizzatori sociali».
Poi le richieste: «Ora basta con la demagogia! La clausola sociale ha già dato alle lavoratrici ed ai lavoratori uno strumento valido per sottrarsi alla precarietà. L'internalizzazione deve essere una ulteriore opportunità di migliorare le loro condizioni, non può voler dire far rientrare dalla finestra quello che abbiamo sbattuto fuori dalla porta».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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