Regione Puglia, autorità territoriali e imprese salentine provano a fare rete per rilanciare lo scalo ferroviario di Surbo in disuso da quasi 20 anni. E già ipotizzano le prime soluzioni di utilizzo delle rotaie. Un esempio su tutti: il trasporto dei tir oltre che dei container di merce.
Il primo confronto con le associazioni di categoria promosso ieri dall'assessore alle Attività produttive, Alessandro Delli Noci, rappresenta un passo in avanti. L'esponente della giunta Emiliano ha chiesto ai rappresentanti dei commercianti e degli imprenditori di esprimere a chiare lettere l'effettivo interesse all'utilizzo della piattaforma logistica che negli anni 80 fu tirata su a suon di fondi pubblici. Al confronto in call - al quale ha partecipato anche la presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone, attiva sul tema negli anni precedenti in veste di assessore allo Sviluppo economico - erano presenti i rappresentanti salentini di Camera di Commercio, Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna, Legacoop e Confcooperative. E tutti hanno dichiarato l'assoluta necessita di disporre dell'ex Terminal Primiceri nonché la disponibilità a supportarne la gestione. «Non siamo ancora entrati - spiega Delli Noci - nella fase di individuazione del gestore. Stiamo discutendo sull'opportunità o meno di rilanciare lo scalo merci di Surbo in funzione del rilancio industriale del Salento. E su questo posso dire di aver raccolto piena adesione al progetto. Lo scalo ha grande appeal, tutti lo reputano strategico. Sta nascendo un gruppo di lavoro. Costituiremo un partenariato territoriale all'interno del quale condividere le scelte».
Acquisito il parere di massima, l'assessore Delli Noci ha chiesto alle associazioni entro 15 giorni una mappatura dei fabbisogni, così da disporre di una stima esatta della quantità di merce che le imprese trasportano, trasporteranno e potenzialmente potrebbero trasportare. È questo lo snodo che consentirà di preventivare l'eventuale investimento sulla piattaforma. Lo stesso sul quale già si disarticolano possibili modalità di riutilizzo.
Si è trattato del secondo tavolo in materia. Al primo, svoltosi il 19 dicembre scorso, erano stati convocati i dirigenti di Rfi/Trenitalia, Roberto Lagherza e Francesco Lugli, Cristian Calaneri e Modestina Roca di FERServizi, Marco Cutaia dell'Agenzia delle Dogane, e il presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico, Ugo Patroni Griffi.
Idee e proposte. Tutte complementari a quelle già poste in discussione prima di Natale, anche in chiave Zes, visto che lo scalo ora fa parte della Zona economica speciale adriatica. Alimentando una prospettiva ampia, si riflette, infatti, sulla possibilità di trasformare lo Scalo di Surbo in un hub merci al servizio dei porti di Brindisi, Taranto e Bari.
È stata anche ipotizzata anche la definizione di un regime doganale di favore che possa agevolare la destinazione dei fabbricati già esistenti a deposito doganale e/o magazzino di temporanea custodia, come anche la programmazione di interventi infrastrutturali più significativi per il potenziamento dell'intermodalità ferro/mare/gomma. Il confronto proseguirà. Giovedì prossimo l'assessore Delli Noci incontrerà gli operatori dei trasporti e della logistica ferroviaria. E, intanto, attende che Ferrovie dello Stato - come da impegno assunto il 19 dicembre - fornisca le richieste schede tecniche sull'effettivo stato dello scalo.