Il consigliere canta dal balcone, il vicino lo insulta perché è gay

Il consigliere canta dal balcone, il vicino lo insulta perché è gay
di Matteo CAIONE
3 Minuti di Lettura
Sabato 18 Aprile 2020, 12:35 - Ultimo aggiornamento: 14:29
SAN PIETRO IN LAMA - Rompe l’impianto di amplificazione e ricopre di ingiurie e insulti omofobi il vicino di casa che dal balcone intrattiene il quartiere con musica e canzoni. Si tratta di due episodi accaduti nei giorni scorsi a San Pietro in Lama, e in entrambi i casi sono intervenute le pattuglie dei carabinieri. Nel mirino è finito Gianluca D’Elia, 45 anni, consigliere comunale del paese alle porte di Lecce, bersagliato pesantemente anche per la sua dichiarata omosessualità.
Lui è un operatore ferroviario, ma oltre il ruolo istituzionale il suo grande hobby è quello di animatore di feste e cantante di una band. E sin dall'inizio dell’emergenza sanitaria da Covid-19 che ha chiuso l’Italia in casa, più volte a settimana, intorno alle 18, alleggerisce la quarantena del suo quartiere cantando col microfono dal balcone della sua abitazione di via papa Giovanni: una terrazza a piano terra addobbata con la bandiera dell’Italia e con disegni e colori. I vicini lo seguono dalle finestre delle loro dimore: circa mezzora di intrattenimento trasmessa anche con una diretta facebook. Un flash mob musicale, dunque. Ma non solo. Nel giorno del Venerdì Santo, infatti, D’Elia ha diffuso la Via Crucis con preghiere e canti religiosi. E proprio nel corso di questo rito ha subito la prima aggressione. Un vicino di casa si è avvicinato e dopo aver inveito con improperi e insulti omofobi indicibili, ha buttato giù una cassa e danneggiato parti dell’amplificazione. Lo stesso consigliere comunale ha quindi contattato il 112. E una pattuglia dei carabinieri è intervenuta per riportare la calma e scongiurare qualcosa di peggio. Il secondo episodio è arrivato a stretto giro, ovvero lo scorso lunedì di Pasquetta. Protagonista lo stesso vicino che ha raggiunto D’Elia, alle prese con il suo “concerto” dal balcone, per ricoprirlo ancora una volta di offese triviali. Un’azione degna di un bullo che è andata in scena proprio davanti ai carabinieri della stazione di Monteroni, che erano stati richiamati sul posto da qualcuno che si sentiva disturbato dalla musica live. “Mi infastidisce”, ha detto l’uomo appena ha visto le divise. E giù con bestemmie e volgarità omofobe all'indirizzo di D’Elia. In un crescendo di tensione, l’aggressore si è poi lasciato andare anche ad un faccia a faccia con i militari, che lo hanno poi identificato. Nei suoi confronti, al momento, non sono stati assunti provvedimenti, ma lo stesso consigliere comunale nei prossimi giorni depositerà una querela in Procura. Sotto la lente soprattutto la gravità degli insulti omofobi che il vicino di casa gli ha urlato contro, anche in presenza dei carabinieri. «Ho già dato mandato ad un avvocato. Al di là del danno compiuto all'amplificazione, è sconvolgente - sottolinea D’Elia - come questo soggetto si sia arrogato il diritto di usare offese e ingiurie verso tutti coloro che non ritiene esseri umani da rispettare. La mia omosessualità non deve essere assolutamente spunto di derisione o di aggressione culturale da chi non è modello per la popolazione. La parte sana della società ha ormai bisogno di sentirsi tutelata e protetta dalle forze dell’ordine e dalla magistratura, a cui mi rivolgerò per dare seguito ad ogni azione penale e civile necessaria per impedire al soggetto di continuare nel suo comportamento illegale e socialmente scorretto. E se ragiona in questo modo, è sicuramente una persona che va anche aiutata». D’Elia, tuttavia, ha ricevuto il sostegno del suo quartiere, che ha stigmatizzato con fermezza le ingiurie dell’uomo. «I momenti di intrattenimento - sottolinea - si svolgono in orari idonei e senza avere un volume tale da disturbare chi non gradisce la mia iniziativa. Nessuno, tranne il tizio che mi ha insultato, si è mai lamentato. Ed è stata davvero un’emozione vedere tanti vicini che dai balconi mi hanno incoraggiato e ringraziato anche nei momenti in cui subivo offese becere».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA