«Questi qui non li accettiamo»: market rifiuta i buoni spesa. In coda alla cassa e costretti a farsi prestare i soldi

«Questi qui non li accettiamo»: market rifiuta i buoni spesa. In coda alla cassa e costretti a farsi prestare i soldi
di Francesca PASTORE
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Venerdì 17 Aprile 2020, 00:48 - Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 12:10
Francesca PASTORE
Ritrovarsi in coda al supermercato con in mano la possibilità di fare la spesa per la propria famiglia. In mano dei buoni, ne hai diritto: sono un aiuto, ripetono tutti. Ma intanto mentre ti avvicini alla cassa li stringi tra le dita e aspetti con pudore - perché è anche la prima volta che li usi - che arrivi il tuo turno. Ma quando sei lì davanti, con la gente dietro di te, ti senti dire: «No, mi dispiace, non possiamo accettarli».
Con lo scontrino a pochi centimetri da te, abbassi lo sguardo, fai finta di cercare in tasca, ma di soldi, ovviamente, non ne hai. E allora ti fai coraggio, metti da parte la vergogna, sfoderi la faccia da #andràtuttobene - anche in questo caso - e cerchi di racimolare la somma dovuta da riportare al market.
È accaduto a San Cesario giovedì mattina, ma in realtà di episodi simili pare se ne siano verificati diversi anche in altri paesi del Salento e non solo.
L'esperienza vissuta dal malcapitato cittadino ha lasciato indubbiamente tanta amarezza e non ha risparmiato rabbia nella comunità e polemiche politiche a livello locale.
Appena appresa la notizia il sindaco Fernando Coppola ha manifestato al Penny Market il proprio «biasimo per quanto occorso ad alcuni nostri concittadini, che si sono visti rifiutati i buoni spesa emessi per l'emergenza sanitaria in corso. Tale fatto costituisce grave inadempimento e ha leso la dignità dei cittadini in grave difficoltà e disagio economico e la loro privacy».
Per Coppola si è trattato di «un inadempimento inspiegabile, stante l'adesione alla fornitura di buoni spesa effettuata in data 30 marzo. Con effetto immediato si legge nella nota del sindaco di giovedì si risolve il rapporto in essere relativo ai buoni spesa governativi». Ma, novità delle ultime ore, è la richiesta - giunta al Comune da parte dell'area manager di Penny Market Italia per la Direzione Regionale Sud - di un incontro per chiarire lo spiacevole episodio. Incontro fissato per la giornata di lunedì.
Il punto di vista dell'attività commerciale coinvolta è stato espresso attraverso un post pubblico direttamente dal responsabile del punto vendita, Gianni Agrelli. «Sono stato etichettato come un mostro. Capisco la rabbia scrive l'episodio ha fatto molto male anche a me, soprattutto vedere i nostri clienti che a causa di un disguido tra il Comune e l'azienda, non hanno potuto fare la spesa con i buoni. Chi mi conosce sa che sono una persona disponibile, mi sono subito attivato per chiamare l'azienda per capire quale meccanismo sia saltato, ma purtroppo nell'immediato il problema non si è potuto risolvere».
Intanto il gruppo consiliare di opposizione, Insieme Partecipazione e Rinnovamento, ha reso noto nelle scorse ore di aver ottenuto copia degli atti relativi alle adesioni delle attività commerciali presenti sul territorio all'iniziativa dei buoni spesa da Covid 19. «Il sindaco scrivono - nella sua nota ha dichiarato il falso, comunicando l'adesione dell'esercizio commerciale all'iniziativa dei buoni spesa e risolvendo un rapporto giuridico mai esistito. La nota del Penny Market citata nella lettera del sindaco, inviata dalla sede centrale del supermercato, non contiene invece alcuna accettazione della proposta dell'amministrazione comunale relativamente ai buoni spesa. Penny market invita scrivono ancora - il Comune ad acquistare delle carte regalo, strumento pensato dall'azienda per fronteggiare i bisogni delle persone in stato di necessità, che avrebbero quindi sostituito i buoni spesa, chiedendo altresì di inviare l'accettazione da parte del Comune all'indirizzo mail indicato. Non è intervenuta alcuna accettazione da parte dell'azienda che, quindi, si è comportata correttamente».
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