San Cataldo, nuovo sfregio al Molo di Adriano. Stop della Soprintendenza alle pulizie. Il Comune: "Servono più risorse"

San Cataldo, nuovo sfregio al Molo di Adriano. Stop della Soprintendenza alle pulizie. Il Comune: "Servono più risorse"
di Stefania DE CESARE
3 Minuti di Lettura
Martedì 1 Giugno 2021, 05:00

Molo di Adriano a San Cataldo, nuovo sfregio nel cuore della marina. Una beffa perché, nel frattempo, la vecchia scritta su un’altra parte del muro a ridosso dell’area archeologica di età romana, non è stata mai cancellata. E per la pulizia - che ora dovrà essere doppia - i tempi di allungano. Dalla Soprintendenza arriva lo stop alle operazioni e Palazzo Carafa è costretta a ricominciare da zero. L’assessore alla Cultura, Fabiana Cicirillo, lo dice a chiare lettere: «Lavori complicati, servono più risorse». 

Un anno fa l'altra scritta: mai ripulita, è ancora lì


Non c’è pace per San Cataldo. Ad un anno dalle prime scritte - era l’agosto 2020 - arriva l’ennesima “ferita”. Una bomboletta spray e l’idiozia di un improvvisato writer hanno sfregiato nuovamente i resti della struttura novecentesca del Molo di Adriano. Le foto ritraggono il muro imbrattato da una anonima firma bianca e sono un nuovo schiaffo a un bene già preso di mira nell’estate 2020. Vandali più veloci del Comune di Lecce, quindi. Perché a distanza di un anno i murales sono ancora lì, e anzi sono raddoppiati, ma della pulizia non c’è traccia. Motivo? Le operazioni di rimozione, annunciate oltre un mese fa dall’amministrazione, non sono così semplici come si credeva.

L'assessore Cicirillo: "Preventito più costoso, risorse da trovare"

 

C’è stato lo stop della Soprintendenza e Palazzo Carafa dovrà seguire le nuove indicazioni. «La rimozione delle scritte relative alla costruzione del Novecento che non ha valore storico-monumentale si è dimostrata più difficoltosa del previsto a causa del rischio, evidenziato dalla Soprintendenza, dell’inquinamento delle acque da parte della vernice in caso di semplice rimozione con idropulitrice – spiega l’assessore Cicirillo - un intervento, quest’ultimo, che potremmo garantire in tempi strettissimi, anche attraverso la partecipata comunale, ma che non sarebbe adeguato. Per procedere con la rimozione tramite idrosabbiatrice occorrerà cantierizzare un intervento più impegnativo per il quale abbiamo già il preventivo di una ditta specializzata, decisamente più costoso rispetto alla prima ipotesi. Il Comune sarà costretto a reperire ulteriori e più ingenti risorse per intervenire sulla rimozione di due scritte spray che offendono lo spazio pubblico e provocano potenzialmente ricadute ambientali». 
Tutto da rifare, quindi. E i tempi si allungano. Una brutta notizia per San Cataldo che rischia di presentarsi all’appuntamento con i turisti con un biglietto da visita poco decoroso. «Nonostante le promesse dell’amministrazione le scritte sono ancora lì, e purtroppo ieri ne è comparsa un’altra – denuncia Alfredo Prete dell’associazione “La Voce di Lecce” - il sito archeologico è diventato un luogo abbandonato e ora anche preda di qualche imbecille incivile che speriamo non rimanga impunito. L’auspicio è che il monumento venga immediatamente ripulito e protetto con un sistema di videosorveglianza. La perdita del finanziamento del waterfront è un duro colpo, speriamo che l’assessore regionale alla cultura Massimo Bray possa recuperare le somme per questo sacrosanto scopo». 
Ma l’assessore Cicirillo replica: «Comprendo quanti, partendo da questo episodio, puntano il dito contro il Comune tenuto a garantire la rimozione delle scritte, ma credo ci sia soprattutto l’esigenza di stigmatizzare atti vandalici che si ripercuoteranno sulla comunità, distraendo risorse pubbliche che avremmo volentieri destinato ad altro.

La tempistica dell’intervento è condizionata al reperimento di queste risorse che gli uffici si sono già attivati a individuare». E sul mancato finanziamento «siamo fiduciosi che, con la disponibilità di nuovi fondi, potrà essere finanziato il progetto che prevede la riconnessione fra l’ambito della darsena e l’area archeologica del Molo, la rigenerazione di Piazza di Adriano e la riqualificazione dell’edificio dell’ex Lega Navale».

© RIPRODUZIONE RISERVATA