Depuratori, svolta sullo Jonio: così il mare sarà più pulito

Depuratori, svolta sullo Jonio: così il mare sarà più pulito
di Vittorio CALOSSO
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Mercoledì 19 Ottobre 2016, 09:52 - Ultimo aggiornamento: 13:00
Gallipoli, la strada per bloccare lo scarico sottocosta dei reflui depurati sul litorale di Torre Sabea andrà avanti. E si cercherà di fare di tutto per evitare che anche una sola goccia finisca in mare e che le acquee rivenienti dal depuratore consortile di via Scalelle, adeguatamente affinate, vengano riutilizzate integralmente per l’irrigazione e l’impiego in agricoltura aumentando la portata verso i consorzi di bonifica e per gli usi civici.
In più per eliminare i divieti di balneazione (ma non ancora per la prossima estate) nelle zone costiere interessate dallo sbocco a mare l’Acquedotto pugliese ha rinnovato l’impegno a portare avanti uno studio di fattibilità per verificare l'ipotesi di allungamento della condotta degli scarichi in zona San Leonardo (sul litorale nord) al fine di rimuovere gli attuali divieti vigenti. E buone nuove sono emerse anche per la zona industriale che sarà presto dotata della rete idrica e fognante.
Sono questi alcuni dei temi nevralgici emersi nel vertice istituzionale che si è tenuto ieri mattina presso la sala riunioni della sede comunale di via Pavia tra il sindaco Stefano Minerva e l’amministrazione comunale di Gallipoli, il presidente di Aqp, Nicola De Santis, e il presidente dell’Asi della provincia di Lecce, Angelo Tondo, e alla presenza dei dirigenti degli uffici comunali interessati. Tutti in campo per salvare il mare di Gallipoli, perla del turismo salentino che invoca una sacrosanta tutela delle sue acque e, quindi, della sua immagine, della sua economia e dei tanti operatori che hanno investito in questa città.
Nella prima parte del confronto il numero uno di Acquedotto pugliese, De Santis, ha fornito ampie rassicurazioni al presidente dell’area di sviluppo industriale Tondo e al Comune per dotare l’area della zona degli insediamenti produttivi, lungo la provinciale per Sannicola, di una idonea rete idrica. Si è poi passati all’analisi della questione pregnante dell’adeguamento dell’impianto consortile e del nodo degli scarichi a mare. L’Acquedotto tramite il suo massimo dirigente è sembrato ben disposto tendere una mano e collaborare con l’amministrazione comunale al fine di arginare le criticità.
«Sono veramente soddisfatto del lavoro di concertazione che abbiamo svolto nella giornata di ieri - spiega il sindaco Minerva -, abbiamo raggiunto dei risultati importanti che altro non sono che il primo passo per il miglioramento del funzionamento del nostro depuratore e verso la soluzione definitiva del problema dello scarico a mare e dei divieti di balneazione sul litorale. Il presidente De Sanctis si è dimostrato ben disposto a venire incontro alle esigenze della città e a verificare le condizioni necessarie affinché si possa investire una ulteriore cifra, pari a mezzo milione di euro, nella costruzione e nell’implementazione dell’impianto di depurazione con nuove pompe, vasche di contenimento, filtri e quant’altro. Inoltre, a seguito dell’intesa già intercorsa tra l’Acquedotto, il Comune e la Regione saranno verificate tutte le possibili misure attuabili per limitare gli scarichi a mare e consentire l’utilizzo integrale delle acque reflue già affinate, prima fra tutte la possibilità di fornire l'acqua affinata ai consorzi di bonifica».
Una possibilità questa già in vigore dal 2013, con l’attivazione dell’impianto di affinamento attiguo al depuratore consortile, ma sin’ora (come documentato anche dalla corrispondenza tra Aqp e Consorzi) della quantità totale di acque affinate, ne viene richiesta e utilizzata solo un terzo. Per tale motivo si punta ad un totale utilizzo delle acque per uso irriguo, riducendo a zero, o quasi, lo scarico a mare.
Non solo: l’amministrazione ha partecipato anche al bando Interreg per ottenere finanziamenti europei al fine di impiegare le acque reflue per il lavaggio delle strade, nell’irrigazione del verde pubblico e in tutte quelle attività che prevedono il riuso delle stesse. Ancora l’Acquedotto ha preso l’impegno di portare avanti azioni di irrigazione in zone dedicate al rimboschimento e al risanamento ambientale, intervenendo inoltre nelle aree boschive circostanti.
«Per consentire la balneazione lungo la costa gallipolina - dicono Minerva e De Santis - l’Acquedotto ha preso l'impegno di portare avanti lo studio di fattibilità per verificare l’ ipotesi di allungamento delle condotte degli scarichi al fine di rimuovere i divieti di balneazione attuali vigenti». Insieme a Legambiente, inoltre, si è deciso di verificare la possibilità di riproporre ambienti di autodepurazione tipico delle zone paludose. L’incontro si è concluso con la richiesta di aggiornamento ad una successiva convocazione di un tavolo tecnico che vedrà confrontarsi Comune, Regione Puglia, consorzi del territorio e l’Autorità idrica pugliese.
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