Incidente mortale nel cantiere: 53enne vola giù da un'impalcatura. La tragedia nel Salento, vittima il titolare della ditta

Un incidente sul lavoro
Un incidente sul lavoro
di Luana PRONTERA
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Mercoledì 4 Maggio 2022, 10:43 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 18:51

Tragedia sul lavoro nel Basso Salento: il titolare di una ditta edile di 53 anni è morto a causa di un incidente sul lavoro avvenuto in un cantiere a Salve. A quanto ricostruito dalle forze dell'ordine giunte sul posto l'uomo, Oronzo Pisanò, si stava occupando del montaggio di un'impalcatura.

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Le prime ricostruzioni

Stando alle prime ricostruzioni della dinamica dell'incidente sul lavoro, l'uomo era impegnato nei lavori di ristrutturazione di un immobile in via De Gasperi a Salve in prossimità della strada che permette l’accesso alla strada provinciale verso Presicce Acquarica.

L’uomo, titolare di un'impresa che opera nel settore edilizio, sarebbe caduto dall’impalcatura, facendo un volo di circa 6 metri. Sarebbe morto sul colpo.

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La denuncia della Cisl e della Ugl

«A pochi giorni dalla celebrazione della Giornata Mondiale della salute e sicurezza sul lavoro istituita dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro, siamo costretti a piangere l'ennesima morte a causa di un drammatico incidente. Alla famiglia dell'operaio, titolare di una piccola impresa edile individuale, va tutto il nostro cordoglio ed il sentimento di profondo dolore». Lo ha detto, in una dichiarazione, Ada Chirizzi, segretario Generale della Cisl Lecce. «Purtroppo - ha aggiunto la rappresentante sindacale - la situazione che riguarda la provincia di Lecce continua ad essere tragica. I dati continuano ad essere molto allarmanti se si considera che la provincia di Lecce è risultata, nella triste classifica che misura l'incidenza delle morti bianche sul numero complessivo degli addetti, al settimo posto su base nazionale». «Non si può - ha proseguito Chirizzi - morire 'di lavorò né 'sul posto di lavorò. Lo ribadiamo con forza a poche ore dalla sottoscrizione in Prefettura (domani alle 10.30) del 'Protocollo d'intesa per il rafforzamento della sicurezza sui luoghi di lavoro nella provincia di Leccè, un atto prodromico alla costituzione dell'»Osservatorio Provinciale della Sicurezza sul Lavoro«. Occorre dare corso a tutte le azioni e a tutte le sinergie in esso contemplate così da implementare quelle relative alla formazione e alla prevenzione sui luoghi di lavoro. Tutto ciò può e deve portare alla capillare diffusione della cultura della prevenzione degli infortuni e della promozione della sicurezza nei luoghi di lavoro. Non si può - ha concluso la segretaria della Cisl Lecce - uscire da casa per guadagnarsi da vivere e non fare ritorno: è inaccettabile!».

«Siamo di fronte ad un bollettino di guerra inverosimile. Anche oggi due vittime sul lavoro, un uomo di 53 anni caduto da un'impalcatura di 6 metri nel Leccese e uno di 60 anni, annegato all'interno di un piccolo canale a Vicenza. A nome dell'Ugl esprimo il cordoglio alle famiglie delle vittime, si tratta di una strage quotidiana che non possiamo più tollerare». Lo hanno dichiarato in una nota congiunta Paolo Capone, segretario generale dell'Ugl, Giuseppe Sanzò, segretario regionale Puglia e Leonardo De Marzo, segretario regionale Veneto, in merito agli incidenti avvenuti oggi nel Leccese e a Vicenza, dove hanno perso la vita due lavoratori. «Pertanto chiediamo al Presidente Draghi e al Ministro Orlando di convocare un tavolo di confronto con le parti sociali per discutere delle misure volte a potenziare e a garantire un maggior coordinamento dei controlli. Inoltre risulta necessario incentivare la cultura in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro al fine di prevenire simili tragedie. Con la manifestazione 'Lavorare per viverè, l'UGL vuole sensibilizzare il Governo e l'opinione pubblica sul fenomeno delle morti bianche e ribadire, ancora una volta, basta stragi sul lavoro». 

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In passato era caduto da un impalcatura e si era salvato 

Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Sul luogo dell’incidente anche i carabinieri della locale stazione e gli ispettori del Servizio di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro della Asl: si tratta ora di ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. Già in passato l'imprenditore era caduto dall’impalcatura ma si era salvato. L’uomo lascia la moglie e due figlie.

 

Il precedente: un operaio  28enne folgorato

L'ultimo grave incidente si è verificato a fine marzo a San Donato: un 28enne rimase  folgorato mentre lavorava in un impianto fotovoltaico. L'impiegato della ditta, Antony Turnone, originario di Martina Franca ma viveva a Crispiano sempre in provincia di Taranto, si stava occupando dello spostamento di container, effettuando delle manovre con un camion quando con il braccio meccanico ha urtato un cavo dell'alta tensione. La scarica elettrica ha raggiunto l'uomo immediatamente soccorso. Sul posto i medici del 118 che hanno traferito il 28enne al pronto soccorso dell'ospedale Vito Fazzi di Lecce dove è morto poco dopo il suo arrivo.

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