Salute, dispositivi per la respirazione pericolosi. Il tribunale: Philips li ripari entro la fine di aprile

Accolto il ricorso presentato da Adusbef con l'avvocato salentino Antonio Tanza

Salute, dispositivi per la respirazione pericolosi. Il tribunale: Philips li ripari entro la fine di aprile
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Giovedì 6 Aprile 2023, 20:28

Il tribunale di Milano, XIV sezione civile specializzata in materia d'impresa, ha accolto il ricorso presentato dall'Associazione apnoici italiani e Adusbef - con gli avvocati Renato Ambrosio, Stefano Commodo e Stefano Bertone e ADUSBEF APS, con l’avvocato salentino Antonio Tanza -  e ha condannato Philips e Respironics Deutschland, nella sua veste di mandataria europea della fabbricante statunitense Respironics, a riparare o sostituire - entro il prossimo 30 aprile - alcuni dispositivi per le apnee notturne ritenuti pericolosi per i pazienti e ha stabilito una penale di 20mila euro per ogni giorno di ritardo.

Nel giugno del 2021, la multinazionale olandese Philips aveva allertato le autorità competenti sul pericolo legato ad alcuni dispositivi medici per la respirazione, il cui utilizzo avrebbe comportato rischi per la salute dei pazienti che soffrono di disturbi del sonno e di patologie delle vie respiratorie.

Il problema, in particolare, riguarda la schiuma presente all'interno dei macchinari, la cui degradazione «provoca il rilascio di particelle e sostanze tossiche destinate ad essere inalate o ingerite dal paziente durante il trattamento». 

Philips aveva rassicurato di risolvere il problema - mediante richiamo, sostituzione o riparazione dei dispositivi coinvolti - entro dicembre del 2022. Così non è stato e ora il collegio, alla luce delle considerazioni espresse anche dal ministero della Salute, ordina alle società di completare l'azione correttiva di sicurezza entro il termine del 30 aprile 2023, per garantire «la salute e la sicurezza» a chi utilizza i dispositivi medici e stabilisce una penale di 20.000 euro «per ogni giorno di ritardo nell'ottemperanza dell'ordine impartito a decorrere dalla scadenza del termine assegnato per il completamento del piano».

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