Salumerie trasformate in pub, controlli, cambi e sanzioni: primo vertice in Comune

Salumerie trasformate in pub, controlli, cambi e sanzioni: primo vertice in Comune
di Paola ANCORA
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Mercoledì 18 Settembre 2019, 09:30 - Ultimo aggiornamento: 10:09

Basta illegalità. Stop alle maglie larghe per le licenze e un intervento diretto e decisivo sulle attività che, autorizzate dal Comune come salumerie - cioè esercizi di vicinato - si sono poi trasformate in ristoranti e pub, inserendo le multe elevate dai vigili fra i costi d'impresa ai quali far fronte per andare avanti, comunque e nonostante tutto. Sono queste, in sintesi, le richieste avanzate dagli esercenti aderenti a Fipe-Confcommercio che, ieri, hanno incontrato gli assessori all'Urbanistica, Rita Miglietta; alle Attività produttive, Paolo Foresio e alla Polizia locale, Sergio Signore. Saranno loro a dover districare una matassa antica, che dal 2004 a oggi ha visto moltiplicarsi le attività fuorilegge, fino a raggiungere il numero monstre di 149.

Dal centro al litorale, parla l'assessore Miglietta: «Licenze, basta deregulation. E sul Pug è pronto un bando»

Tanti, infatti, sono pub e ristoranti che non funzionano come tali, ma senza la relativa licenza. Ne hanno una diversa, che non consente loro di somministrare bevande e cibo ai tavoli. «Sono troppe le attività irregolari - dice Danilo Stendardo, presidente di Fipe-Confcommercio - e noi altro non vogliamo che l'applicazione delle regole e delle leggi: ognuno deve fare ciò per cui è autorizzato. Non può e non deve passare il messaggio che si può fare qualsiasi cosa e che si tollerano gli impuniti».

Per Stendardo, che ha rimarcato «la lodevole apertura degli assessori», l'obiettivo principale è dare rapide risposte alle necessità di chi, invece, «ha affrontato enormi sacrifici economici per rispettare le leggi. Non ci importa che gli altri chiudano, ma va fatto qualcosa e il Comune ci ha garantito che agirà nel breve periodo». Scansa la tentazione di fare polemica politica, «non voglio e non mi interessa», ma non manca di evidenziare che «bisognava pensarci prima, certo. Ora - conclude - la palla è nelle loro mani. Sono consapevoli che ormai, per noi, il vaso è colmo».

Nel pieno dell'estate, a tracciare la strada maestra sul tema e a farlo dalle colonne di questo giornale, è stata l'assessore all'Urbanistica, Miglietta. «La movida - disse allora - è oggi in una nuova fase: per evitare la congestione dobbiamo trovare un equilibro, tutelare l'uso collettivo dello spazio pubblico e promuovere la residenzialità». E, ancora, per gli esercizi di vicinato che funzionano come pub, «valuteremo la possibilità di modificare le destinazione d'uso a chi è in grado di rispettare le norme igienico-sanitarie e urbanistiche. In questo modo si può garantire il cambio da un tipo di commercio a un altro. L'adeguata presenza di servizi potrà garantire la conversione ad un determinato tipo di esercizio commerciale. Faremo in modo che non vi sia una omologazione di tipologie commerciali: al food bisogna affiancare artigianato, design, luoghi della creatività, esercizi commerciali che amplino l'attuale offerta».

Un'operazione di ampio respiro, che sarà portata avanti «parallelamente alla redazione del Pug». E di questo ha parlato ieri Miglietta con i commercianti. «È stato un incontro costruttivo - dice - e utile alla programmazione dello sviluppo della città. Non verremo meno al monitoraggio costante dei temi propri e cari alle associazioni di categoria. E non posso non notare che la città si sta misurando con un picco delle attività: si tratta di trovare una sintesi che garantisca l'alta qualità dell'offerta, la diversificazione e l'accoglienza. Andremo avanti con il Piano del commercio, con il Pug e il regolamento sui dehors».
Soddisfatto anche l'assessore Foresio: «Abbiamo ascoltato le loro esigenze e confermato ciò che più volte abbiamo detto sui giornali e pubblicamente. Stabiliremo regole chiare con il Documento strategico del commercio e con il Pug. Non abbiamo nessuna intenzione di buttare la palla in calcio d'angolo, come hanno fatto i nostri predecessori, ma affronteremo il problema, che è assai delicato».
 

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