Salento, la xylella distrugge gli ulivi, una pianta li trasforma in maestosi elefanti di foglie

Salento, la xylella distrugge gli ulivi, una pianta li trasforma in maestosi elefanti di foglie
di Anna Manuela VINCENTI
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Giovedì 21 Ottobre 2021, 22:02 - Ultimo aggiornamento: 23 Ottobre, 14:57

Strani elefanti sono comparsi nei dintorni della cripta di San Pantaleone a Salve. Nel Canale dei Fani la natura prende il sopravvento e crea scenari inimmaginabili e meravigliosi. La riserva naturale degli elefanti è venuta alla luce in questi giorni, nelle campagne del comune alle porte del Capo di Leuca, in una zona ricca di storia e di sorgenti di acqua. La vegetazione infestante conosciuta col nome specifico di Ipomea Indica nel suo crescere ed avanzare inesorabile ha coperto ed inglobato gli alberi di ulivo creando suggestive e maestose forme, che ricordano le sagome di elefanti. Un'immagine straordinaria che fa pensare a paesaggi esotici, visti tante volte nelle foto pubblicate sui social da viaggiatori di tutto il mondo.
Questi elefanti spettacolari non sono foto di luoghi esotici, che rappresentano scenografici siti o parchi naturali ricchi di biodiversità sparsi per il pianeta, come in Indonesia con i suoi corridoi faunistici ed il celebre parco Wasur, ma sono fotografie scattate nel Salento che in ogni periodo dell'anno ed ancora una volta stupisce per la sua straordinarietà.

In realtà è un effetto non voluto di una pianta infestante che ha preso il sopravvento, nella zona del Canale dei Fani, ed ha invaso tutto, complice l'abbandono dei campi e la conseguente morte degli ulivi con la Xylella, che ha permesso alla pianta di diffondersi. L'abbandono delle colture ha consentito alla pianta di crescere rigogliosa grazie alle sorgenti del vicino canale dei Fani.
La zona proprio per la sua ricchezza di acqua è stata abitata sin dal periodo IV secolo a.C.

e sopra quel fondo vi è la città messapica abbandonata nel 480 a.C. scoperta nel corso delle campagne di scavo, condotte da archeologici australiani tra gli anni 80 e '90 del secolo scorso.

I ricercatori

«La pianta dalla foto come spiega il docente di botanica dell'Università del Salento, Piero Medagli- sembrerebbe un'Ipomea Indica, una pianta esotica che si è diffusa spontaneamente. Come tutte le piante importate è coltivata, ma in questo caso è sfuggita al controllo, i semi dispersi dal vento hanno permesso di riprodursi in questi luoghi. È molto invasiva e solitamente rappresenta un problema. In questo caso ha creato un effetto scenografico molto bello, perché si trova in un luogo isolato e si è estesa sugli alberi morti in un luogo completamente abbandonato. L'Ipomea Indica, molto invasiva e tappezzante, riesce, in poco tempo, ad avvolgere recinzioni, reti, steccati o qualsiasi cosa trovi nelle vicinanze. Rispetto al Convolvolus cresce più in fretta, è più invasiva e rigorosa e si abbarbica dappertutto, non invade solo gli ulivi morti, come in questo caso, ma anche in quelli in buona salute».
La foto, pubblicata sulla pagina social di Salveweb è di Marco Cavalera, studioso salvese amante del territorio e guida turistica di Archès, tutto l'anno accompagna turisti e visitatori per fare conoscere le bellezze del territorio. E, come in questo caso, il Canale dei Fani. La cittadina a pochi chilometri da Leuca è un luogo ricco di storia e di natura con paesaggi mozzafiato.

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