Violenza sulla compagna, ma lei non denuncia: arrestato grazie ad un familiare

Violenza sulla compagna, ma lei non denuncia: arrestato grazie ad un familiare
di Maria DE GIOVANNI
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Lunedì 19 Settembre 2022, 22:04 - Ultimo aggiornamento: 20 Settembre, 12:52

E' stato arrestato per violenza su una donna di un piccolo centro del nord Salento. Scatta l’arresto anche se la vittima non ha denunciato il suo aguzzino nonostante le numerose violenze che l’uomo negli anni avrebbe commesso nei suoi confronti.

La donna ha chiesto aiuto ad un familiare

È accaduto nei giorni scorsi quando, dopo l’ennesima aggressione, la giovane donna per chiedere aiuto ha chiamato un familiare che - pur trovandosi fuori regione - ha avvertito il personale sanitario del 118 e i carabinieri riferendo che la parente era stata pestata a sangue dal suo compagno nell'abitazione dove convivono da anni. A quel punto i militari si presentano in casa della coppia insieme ad un'ambulanza che accompagna la donna in ospedale per tutti gli accertamenti: una tac, una ecografia addominale e altri esami utili a escludere lesioni interne. La vittima, stando al referto, ha riportato la frattura alle costole, un trauma cranio-facciale e molte contusioni su tutto il corpo.

Nessuna denuncia nonostante le ferite

Lei, però, non vuole denunciare e racconta che l’uomo si è allontanato da casa. La prognosi è di 25 giorni e al momento delle dimissioni la donna viene affidata al familiare e al comandante dei carabinieri. Per lui, il compagno violento, scatta comunque l'arresto - in virtù del codice rosso (Legge a tutela delle donne e dei soggetti deboli che subiscono violenze, per atti persecutori e maltrattamenti) - , quando dopo alcuni giorni la ragazza decide di fare ritorno a casa dove convive con l’uomo.

A quel punto i militari procedono all'arresto, eseguendo un’ordinanza del gip Giulia Proto, su richiesta del pm Giorgia Villa. L'uomo è difeso dall'avvocato Luca Puce. 

Il racconto della sorella

«Sono anni che subisce queste violenze - spiega la sorella della vittima – nonostante noi abbiamo sempre cercato di farle capire che la violenza non è mai giustificata, lei non ne ha voluto sapere di denunciarlo. È visibilmente distrutta, sia psicologicamente che fisicamente, ha perso anche il lavoro a causa di quest’uomo, perché spesso la picchiava così tanto e lei non riusciva a muoversi per i dolori. Ma continua a giustificarlo». Per giustificare le ferite visibili su tutto il corpo «ci raccontava che era caduta, che aveva sbattuto contro qualche mobile, continuando a difendere l’indifendibile - prosegue nel racconto la sorella -. Ha il corpo martoriato di lividi, di tumefazioni, ha bisogno d’aiuto, di uno psicologo, di qualcuno che possa sostenerla in un percorso di recupero. In ospedale ci hanno indirizzati verso un centro di ascolto anti-violenza e io spero lei possa davvero accettare. Noi familiari siamo terrorizzati, temiamo che prima o poi succeda qualcosa di irreparabile. Abbiamo fatto di tutto affinché lei restasse a casa con noi - conclude - ma puntualmente ritorna da lui. Siamo davvero disperati, oltretutto vivono una situazione di disagio economico anche e questa situazione non può continuare».

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