Effetto Covid sulle prestazioni sanitarie, il bilancio del Tribunale del malato: «Troppe carenze di posti letto e liste d'attesa infinite»

Effetto Covid sulle prestazioni sanitarie, il bilancio del Tribunale del malato: «Troppe carenze di posti letto e liste d'attesa infinite»
4 Minuti di Lettura
Venerdì 5 Marzo 2021, 08:19 - Ultimo aggiornamento: 10:35

Se il Programma Esiti del rapporto Agenas documenta l'attività degli ospedali prima del Covid, il Tribunale per i diritti del Malato punta il dito sulle criticità che hanno travagliato i malati nell'anno della pandemia e scrive il cahier de doléances. Il report 2020 riguarda i Tdm di Lecce, Scorrano, Poggiardo, Maglie, Galatina, Copertino in collaborazione con il coordinatore territoriale di Cittadinanzattiva, Angelo Oliva. Come per ogni edizione e come è già stato fatto in precedenza dal Tdm di Casarano, il report si basa sulle centinaia di segnalazioni fatte pervenire da cittadini che non hanno trovato risposta alla loro domanda di assistenza e cura.


«È venuto fuori un quadro poco rassicurante si legge nel documento il cui risultato è stato quello di aver constatato un aggravamento delle precedenti disfunzioni evidenziate negli anni passati, dovuto in gran parte al sopravvenuto Covid 19 che ha visto totalmente impreparato il già deficitario piano sanitario regionale e lo stato precario delle strutture ospedaliere carenti di personale medico, infermieristico, amministrativo, tecnico, di strumentazioni alcune delle quali obsolete».


La principale criticità messa in rilievo dai Tdm riguarda la ben nota penitenza delle «infinite liste di attesa per visite specialistiche ambulatoriali, per tac, risonanza magnetica, colonscopie, screening, mammografie». E non solo. Nell'elenco delle zone deboli viene sollevata la questione della stretta connessione fra i tempi di attesa e il ripiego sui pronto soccorso per avere risposte celeri. E quindi connesso alle liste d'attesa i Tdm osservano che: «A ciò si aggiunge il ricorso in massa ai pronto soccorso che, causa la mancanza di posti letto e carenza di personale, ha trattenuto i pazienti in poltrone e barelle per molte ore o giorni stante le centinaia di casi giornalieri. Si è potuto accertare l'insoddisfazione dei cittadini per la quasi assoluta mancanza dell'assistenza e medicina sul territorio specie per pazienti asintomatici affetti da Covid allettati e bisognevoli di visita da parte delle tante conclamate Usca che si sono rivelate insufficienti e anche prive di dotazioni dei dovuti dispositivi di protezione individuali».


Per Oliva e i responsabili delle sedi territoriali del Tdm: «L'insieme di tali criticità e di tante altre ha prodotto e continua a produrre gravi danni alla salute dei cittadini cui non vengono garantiti i servizi necessari, legittimamente chiesti e dovuti, onde poter prevenire eventuali e possibili aggravamenti di patologie già in atto con danni irreparabili e con costi rilevanti sia per le tasche dei cittadini sia per la mobilità passiva per l'Asl.

Il ritardo e il blocco delle visite e ricoveri, causa Covid, sta producendo gravi conseguenze e, ahimè, fra non molto si vedranno aumentare i casi di tumore, di cardiopatie, di neoplasie al colon retto, ecc». Nel report si afferma che è stato verificato un arretrato di migliaia di visite ed esami diagnostici da smaltire non si sa come e quando. Per questo il Tdm torna a calcare la mano sull'opportunità di «ricorrere alle strutture private accreditate con un aumento del budget: non si muore di solo Covid 19, la malattia per altre patologie non attende i tempi dell'attuale sistema sanitario, occorre far presto non si può più attendere».

Sono 272, i casi presi in carico dai vari Tdm a cui occorre aggiungere le segnalazioni pervenute al Tdm di Casarano dove il 50 per cento dell'utenza che si è interfacciato l'associazione o ha lamentato difficoltà di accesso alle cure, quasi il 20 per cento disservizi, mentre il 13 per cento si è dichiarato insoddisfatto del comportamento degli operatori sanitari. E poi i Tdm si ribellano ai disagi dovuti al taglio dei posti letto: «Non si può assistere a ricoveri con extralocazioni per carenza di posti letto nel reparto specifico e di pertinenza alla patologia accusata dal paziente. Occorre far funzionare almeno 18 ore al giorno tutte le strumentazioni in tutti gli ospedali e sostituire quelle obsolete che, causa ripetuti guasti, fanno slittare gli esami dei pazienti». Poi invocano il ritorno alla piena operatività degli ex ospedali di Campi, Nardò e Poggiardo, con reparti destinati a pazienti Covid in modo da evitare la promiscuità dei pazienti negli ospedali. Quasi un messaggio in bottiglia, insomma.

© RIPRODUZIONE RISERVATA