Salento, la telefonata di Ruggeri: «Quel posto di dirigente lo merita uno dei miei»

Totò Ruggeri con l'avvocato difensore Salvatore Corrado
Totò Ruggeri con l'avvocato difensore Salvatore Corrado
di Erasmo Marinazzo
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Domenica 24 Luglio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 22:20

«Non penso che il mio personaggio sia inferiore a qualcun altro. Sono convinto invece che sia superiore a tutti». Tre telefonate risalenti a dicembre del 2019 ad un amministratore del Comune di Lecce compaiono nell’inchiesta che il 7 luglio scorso ha visto finire agli arresti domiciliari Totò Ruggeri, 72 anni, di Muro Leccese, ex assessore regionale al Welfare, e che ha coinvolto altri politici colpiti dalla stessa misura o con una misura più attenuate, per le ipotesi di reato di corruzione per assunzioni, concorsi, nomine e accreditamenti di strutture sanitarie.
 

Sponsor del giovane alleato di partito

Tre telefonate inserite nel fascicolo dell’inchiesta del pubblico ministero della Procura di Lecce, Alessandro Prontera, e dei finanzieri della compagnia di Otranto, per sostenere un tentativo di Ruggeri di valorizzare in una graduatoria di Palazzo Carafa la posizione di un giovane professionista leccese legato a lui dall’appartenenza politica, capace di raccogliere voti, ma che non sarebbe stato valorizzato come lui si sarebbe aspettato. Un interessamento come tanti altri sono stati documentati in due anni di intercettazioni telefoniche, appostamenti, pedinamenti e riscontri documentali che hanno visto Ruggeri adoperarsi spesso per fare assumere donne in aziende private, come anche in società collegate alla Asl o partecipate dalla politica. 
 

«Ventotto anni: dice che non basta mai»

Con il motivo ricorrente - secondo l’accusa - del “do ut des” consistente in prestazioni sessuali, uno dei capi di imputazione dell’ordinanza di custodia cautelare del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce, Simona Panzera. Anche in questo interessamento per cercare di fare accreditare il giovane professionista nella sfera dei dirigenti di palazzo Carafa il sesso avrebbe fatto ancora da traino: l’interpretazione fatta dagli investigatori di alcune telefonate, con linguaggio volutamente criptico, parla dell’organizzazione di un incontro in un resort appena fuori Lecce. Ruggeri: «Chi è?». Professionista: «Ventotto anni, ma ne vuole 4...5, dice che non basta mai».
 

Da Palazzo: «Ma che dici?»

Di qualche giorno dopo la telefonata all’amministratore di Palazzo Carafa. Nella prima telefonata l’amministratore sostiene di non saperne nulla della pubblicazione della graduatoria, mezz’ora dopo richiama Ruggeri per sottolineare come la graduatoria sia regolare. Amministratore: «Ma in base a cosa pensi tu che non sia veritiera». Ruggeri: «Guardando i curriculum. Perché me li guardo pure io. Se ti faccio ricorso al Tar penso che qualcun altro è molto più in gamba... molto più capace». Amministratore: «Ma chi te lo dice... ma ha visto gli altri per poterlo dire, Totò? Con tutto il bene». Ruggeri: «E infatti ho guardato i curriculum degli altri». Amministratore: «E come hai fatto? Sono pubblicati i curriculum?». Ruggeri: «Eh no, perché scusami, è una bruttura sempre nei confronti delle persone che in qualche modo vogliono essere con questa amministrazione e con questa alleanza. Ch c.... devo fare politica, io, con gli amici miei? Per fare che cosa? E ditemi, ditemi».
 

Via ai ricorsi al Riesame

Con Ruggeri sono stati messi agli arresti domiciliari l’ex sindaco di Alliste, Antonio Renna, 67 anni, e commissario straordinario del Consorzio di Bonifica dell’Arneo; l’ex consigliere regionale Mario Romano, 72 anni, di Matino; Massimiliano Romano, 52 anni, di Matino, ex vicepresidente della Provincia, figlio di Mario (il primo risponde di tre imputazioni di traffico di influenze illecite e di corruzione, l’altro di un solo episodio di corruzione); ed Emanuele Maggiulli, 56 anni, di Muro Leccese, dirigente del Comune di Otranto. Obbligo di dimora per il neo eletto sindaco di Scorrano, Mario Pendinelli, 57 anni, del posto; e per Antonio Greco, 49 anni, di Carpignano Salentino. Divieto di dimora per il sindaco di Otranto, Pierpaolo Cariddi, 56 anni, del posto. Divieto di svolgere l’attività professionale per il medico Elio Vito Quarta, 77 anni, di Carmiano e per il commercialista Giantommaso Zacheo, 50 anni, di Carpignano. Per Fabio Marra, 55 anni, di Galatone, divieto temporaneo di esercizio dell’attività imprenditoriale. Pende anche la richiesta di sospensione del direttore generale della Asl Lecce, Rodolfo Rollo, 61 anni, di Cavallino.
Martedì saranno esaminati i primi ricorsi al Tribunale del Riesame. Sono stati presentati da Cariddi (avvocati Gianluca D’Oria e Mauro Finocchito), Maggiulli (avvocato Antonio Quinto), Renna (avvocati Luigi Covella e Francesco Fasano), Quarta (avvocato Luigi Corvaglia), Zacheo (avvocato Dario Congedo), Pendinelli (avvocato Antonio Mariano Costantini, udienza il 29) e Marra (avvocato Covella).

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