Ucraina, pronta l'accoglienza dei profughi: a disposizione i covid hotel e 15 agriturismi nel Salento. Accoglienza anche a Ruvo

Ucraina, pronta l'accoglienza dei profughi: a disposizione i covid hotel e 15 agriturismi nel Salento. Accoglienza anche a Ruvo
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Lunedì 7 Marzo 2022, 15:49 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 15:58

Covid hotel in Puglia e agriturismo nel Salento pronti ad accogliere i rifugiati ucraini in arrivo in Puglia. Mentre i Comuni pugliesi saranno in rete e coordinati per organizzare la sistemazione dei profughi.

Il ruolo della Regione

La Regione Puglia farà da raccordo fra le Prefetture, la Protezione civile, i Comuni e tutte le organizzazioni umanitarie coinvolte nella fase di accoglienza degli ucraini in fuga da loro paese e saranno utilizzati i Covid hotel se necessario. E' quanto emerso oggi dalle audizioni in seduta della III commissione consiliare: l'assessora al Welfare, Rosa Barone, ha sottolineato che la Regione, pur non avendo competenze specifiche, fungerà da raccordo, in particolare sarà attivato una sorta di registro delle location a disposizione per accogliere i profughi e delle famiglie eventualmente disponibili a collaborare. Potrebbero essere utilizzati i Covid hotel ed il sindaco di Ruvo, Pasquale Chieco, delegato al welfare per l'Anci sta lavorando per un raccordo fra i Comuni. Il presidente del Comitato per la Protezione Civile, Maurizio Bruno, ha sottolineato che si sta lavorando di concerto con la Croce rossa e la Caritas per l'organizzazione logistica del trasporto delle persone, confermando che i Covid hotel saranno trasformati in alloggi per i profughi.

Nel Salento

Sono già 15 le strutture agrituristiche salentine che hanno deciso di accogliere le famiglie ucraine in fuga dalla guerra.

L’iniziativa di solidarietà è stata illustrata venerdì dal presidente nazionale di Turismo Verde (l’associazione di CIA Agricoltori Italiani che unisce gli agriturismi di tutta Italia), il salentino Giulio Sparascio, e dal direttore della Caritas diocesana Ugento-Santa Maria di Leuca, don Lucio Ciardo.

Attorno ai profughi ucraini che saranno accolti nelle strutture agrituristiche sarà costituita una vera e propria rete di solidarietà che coinvolge anche tante aziende agricole. Saranno diverse, infatti, le imprese del comparto primario associate a CIA Salento che metteranno a disposizione prodotti agricoli e altri beni di prima necessità.

Durante la conferenza in cui l’iniziativa è stata illustrata, don Lucio Ciardo, direttore della Caritas diocesana Ugento-Santa Maria di Leuca, ha espresso parole di grande apprezzamento sia ai titolari e ai lavoratori delle strutture agrituristiche sia all’organizzazione sindacale degli agricoltori CIA Salento, rappresentata per l’occasione oltre che da Giulio Sparascio anche dal presidente provinciale Benedetto Accogli.

Se si considerano le grandi difficoltà vissute negli ultimi due anni dal settore agrituristico e dal comparto agricolo in generale, questa iniziativa assume ancora più rilievo. Tra le famiglie che verranno accolte, ci saranno tanti agricoltori ucraini costretti ad abbandonare la loro terra e le loro attività che ora sono sotto le bombe di una guerra devastante e insensata.

La guerra in Ucraina ha già messo in fuga più di 500mila persone. In Italia, secondo quota fissata dal Bilancio Ue, arriveranno il 13% degli ucraini in fuga dal conflitto. Occorre fare il più possibile per far fronte comune e affrontare questa nuova e terribile emergenza umanitaria, coinvolgendo anche le 24mila strutture agrituristiche di tutta Italia. Ecco perché Cia-Agricoltori Italiani si è attivata e, con le sue associazioni Turismo Verde e ASeS-Agricoltori Solidarietà e Sviluppo, ha avviato la macchina dell’accoglienza insieme alla Caritas Italiana.

«Siamo con l’Europa e pronti a fare la nostra parte - hanno spiegato i dirigenti delle due associazioni - Precedenti esperienze, dal terremoto alla pandemia, ci hanno insegnato a non sottovalutare le emergenze, ma anche che occorre agire in modo puntuale e rapido per non vanificare gli aiuti».

«Nel nostro Paese ci sono già 248mila ucraini, una comunità forte che vivrà grandi stravolgimenti e alla quale possiamo far sentire il sostegno della nostra rete agrituristica nazionale, come di quella solidale della Ong di Cia che da tempo opera, insieme a tante altre organizzazioni, per la cooperazione internazionale. Ci uniamo, quindi, alla Caritas in Italia, in Ucraina e in tutta Europa. Rispondiamo all’appello da loro lanciato. Presto gli sfollati saranno milioni e non possiamo chiudere gli occhi». Intanto, la Caritas sta portando avanti diverse iniziative di accoglienza, coinvolgendo tutte le prefetture. Il 27 marzo sarà realizzata una raccolta di prodotti agro-alimentari.

Ruvo di Puglia


«L'emergenza umanitaria causata dal conflitto tra Russia e Ucraina è ormai nella sua fase più drammatica e ora tutti siamo chiamati ad attivarci per sostenere gli amici ucraini e per accogliere chi fugge dalla guerra - scrive su facebook il sindaco di Ruvo di Puglia Pasquale Chieco - . In queste ore alcune famiglie ucraine, piccoli nuclei di donne e bambini, stanno per arrivare a Ruvo di Puglia con l’aiuto di un nostro concittadino che li sta accompagnando. Nel frattempo una rete di solidarietà con la nostra collaborazione si è già attivata per ospitarli».

Il Comune pugliese infatti ha dato la sua adesione al Sistema Accoglienza e Integrazione del Ministero degli Interni, ma le procedure di attivazione potrebbero richiedere alcuni giorni, giorni che l'emergenza non ci concede. «Dobbiamo organizzarci in fretta per trovare ulteriori soluzioni che potrebbero essere necessarie per le prossime ore. Chiunque abbia la possibilità di mettere a disposizione alloggi o sia nelle condizioni di ospitare provvisoriamente in casa, è invitato a segnalare la propria disponibilità scrivendo una mail a servizi.socio.culturali@comune.ruvodipuglia.ba.it oppure telefonando al numero 0809507417 dal lunedì al venerdì ore 8-14».
 

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