«L'ho colpito con le pietre con cui mi ha minacciato, e poi col bastone». Ha modificato parzialmente la versione dei fatti resa in un primo momento Nicola Scupola, il 70enne fermato sabato sera con l'accusa di avere ucciso il fratello Vincenzo, 79 anni, il cui corpo è stato trovato in una cisterna per la raccolta piovana all'interno di un podere di sua proprietà a Specchia. Il gip Sergio Tosi ha convalidato il fermo disposto dal pm Simona Rizzo con l'applicazione della custodia cautelare in carcere. E ha escluso però che l'aggressione possa essere avvenuta per legittima difesa, considerata la violenza dei colpi e soprattutto l'allontanamento dell'indagato dal posto dopo i fatti. Quando è rientrato nel podere, c'era già la polizia, è specificato nel provvedimento. Nicola Scupola è difeso dagli avvocati Cristiano Solinas e Sergio Annesi. Le indagini condotte dai poliziotti del commissariato di Taurisano.
L'interrogatorio
Nel corso dell'udienza di convalida l'agricoltore ha chiarito alcuni punti della vicenda, asserendo di aver colpito il fratello con un bastone e una pietra per difesa, a suo dire, nel corso di una colluttazione degenerata dopo una lite, e poi di aver trascinato il corpo per terra fino al ciglio della cisterna, di averlo lasciato lì e di essersene andato non spiegando come sia finito all'interno.
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