Amministratori nel mirino a Seclì. Dopo gli incendi che, sul finire dello scorso anno, hanno distrutto le auto dell’assessore Alfonso Greco e del consigliere di maggioranza Giuseppe Blaco, nella notte tra mercoledì e giovedì un terzo rogo ha avvolto la Bmw in uso al figlio della vicesindaca Concettina Bongiorno.
Si indaga a 360 gradi per capire se si sia trattato di un’intimidazione diretta al proprietario del mezzo, imprenditore nel campo del settore energetico, o alla madre, amministratrice comunale di lungo corso (consigliere dal 1995, assessore da tre mandati e vicesindaco da due), che però non riesce a dare una spiegazione a questo e agli altri episodi che hanno riguardato i suoi colleghi di maggioranza.
I fatti
Le fiamme si sono sprigionate intorno alle 2.
«Non ci siamo ancora fatti un’idea, attendiamo l’esito delle indagini così come attendiamo di sapere qualcosa sugli episodi dei mesi scorsi», afferma, ancora scossa per l’accaduto, la vicesindaca Bongiorno. Nulla, in ciò che il Comune sta realizzando in questo periodo, lascerebbe almeno apparentemente pensare alla volontà di qualcuno di lanciare delle intimidazioni o degli avvertimenti. Il 23 ottobre dello scorso anno le fiamme avevano avvolto la Fiat Croma dell’assessore all’Ambiente e allo Sport Alfonso Greco, militare in servizio presso il VII Reggimento Bersaglieri di Altamura. Nella stessa notte era andata a fuoco anche l’auto di un altro cittadino, in via Montebello. Tra il 31 ottobre e il 1° novembre, poi, era stato preso di mira il consigliere di maggioranza Giuseppe Blaco, poliziotto penitenziario in pensione, che aveva visto distruggere dalle fiamme la sua Fiat Panda.