Compra l'abito da sposa ma poi scopre che il suo fidanzato perfetto era un truffatore. Ieri il giudice monocratico Milena Granata di Pordenone ha stabilito che "pesa" un patteggiamento di dieci mesi in continuazione. Null'altro visto che la fidanzata non ha voluto costituirsi parte civile ed è facile immaginare il perché: probabilmente con quell'uomo che le ha rovinato la vita non vuole più averci nulla a che fare. Tantomeno in un aula di tribunale. Armando Gregory Inglese, cinquantenne salentino difeso dall'avvocato Esmeralda Di Risio, si trova in carcere per altre truffe importanti messe a segno nella sua terra e da ieri a questo lungo elenco si sono aggiunti i dieci mesi in continuazione, condanna emessa dal giudice pordenonese per truffa e sostituzione di persona.
Storia d'amore da favola
Nella vicenda finita in tribunale c'erano tutti gli ingredienti di una bella storia d'amore, di quelle che fanno sognare. Si conoscono in un locale in Slovenia, lui si presenta come dirigente di una multinazionale. Con la sua verve affascina subito la friulana che al contrario è riservata e poco propensa a dare confidenza. Così cede al suo fascino e alle sue promesse di un amore eterno e profondo. Tanto che parlano di matrimonio, lei lo presenta alla sua famiglia e non esita ad andare Udine a ordinare il vestito per quello che sarebbe dovuto essere il suo giorno più bello. Lo sceglie tra tanti: costa 3mila 600 euro, ma li vale tutti per coronare il progetto di una vita a due, così versa una caparra di cento euro. I preparativi vanno avanti, le pubblicazioni sono pronte e proprio a un passo dalle nozze la fidanzata scopre che l'uomo con il quale voleva condividere la quotidianità e il futuro era in realtà un bugiardo e un truffatore. Lei lo conosceva come Gregory Palorbini, leccese residente a Sannicola; in realtà si chiamava Armando Gregory Inglese e alle spalle vantava un passato di raggiri importanti commessi in Puglia.
Convince la fidanzata a dagli soldi
Nel novembre del 2018 aveva lei aveva già versato all'uomo oltre 15mila euro. Il cinquantenne non solo si era finto un altro, ma aveva fatto credere alla futura sposa di poter contare su un consulente finanziario per curare gli investimenti.