Le indagini sui bonus edilizi in Salento: richieste false e milioni in Lituania

Le indagini sui bonus edilizi in Salento: richieste false e milioni in Lituania
di Roberta GRASSI
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Sabato 17 Dicembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 19:52

L’indagine parte dalla Lituania, e si concentra sul Sud Salento: Racale, Taurisano, Gallipoli, Ugento, Casarano. La presunta maxi truffa con i bonus edilizi coinvolge per l’esattezza 68 persone, destinatarie di un decreto di sequestro emesso dalla procura di Lecce (pm Simona Rizzo) e notificato nelle scorse ore agli indagati dai militari del nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza. Un giro da 15 milioni di euro e una sfilza di “finti” beneficiari di rimborsi per altrettanto false ristrutturazioni edilizie coperte dal Superbonus 110 o dal Bonus Facciate. 

Nullatenenti o con il reddito di cittadinanza

Per lo più nullatenenti, percettori di reddito di cittadinanza che secondo l’accusa «mediante artifizi e raggiri» avrebbero inviato telematicamente all’Agenzia delle entrate un modello di dichiarazione nel quale avrebbero attestato falsamente di aver realizzato lavori su immobili e di voler cedere il credito di imposta a Poste Italiane, dove avevano dei conti correnti. 
Le cifre riscosse sono di vario importo: 150mila euro in un caso, 245 in un altro, 210mila e così via. La regia è salentina, a pare degli investigatori. E sarebbe stata affidata a tecnici ed esperti del settore su cui ancora si sta indagando. 
L’inchiesta parte nel febbraio scorso a seguito di segnalazioni pervenute dalla Fiu Lituana: numerosi bonifici risultavano essere stati effettuati in pochi giorni da conti correnti italiani verso tre Iban lituani intestati ad altrettante società.
Da qui sono scattati i primi decreti di sequestro d’urgenza, e gli ulteriori approfondimenti sull’erogazione dei bonus edilizi. 

La fruizione 

Secondo quanto prevedeva la normativa, la fruizione dei bonus era possibile solo in caso di esecuzione completa degli interventi edilizi coperti. Le spese potevano (e possono ancora oggi) essere detratte ma dovevano essere fatturate entro la scadenza dei bonus. Si poteva procedere appunto con la detrazione o con lo sconto in fattura. Da alcune ulteriori verifiche, poi, è risultato ai finanzieri che il denaro erogato era stato utilizzato per altri fini. 
Lavori mai eseguiti, insomma. Fatture da analizzare. 
Insomma un meccanismo, analizzato caso per caso, secondo cui vi sarebbe stato un sistematico fraudolento accesso ai superbonus con richieste identiche le une alle altre, sì da far sospettare che all’origine vi sia un’unica mente. 
E quindi che si sia trattato di un sistema rodato e forse anche più esteso. 
Il bonus facciate è l’agevolazione fiscale che consente a inquilini e proprietari di immobili, che siano persone fisiche o imprese, di usufruire di una detrazione (del 90% per i lavori del 2020 e 2021, del 60% per il 2022) su spese effettuate per il rifacimento della facciata esterna. Il superbonus consiste invece in una detrazione del 110 per cento per chi effettua interventi che innalzano la classe energetica di classificazione degli immobili: opere di coibentazione o di sostituzione dei sistemi di riscaldamento (per installare pompe di calore), pannelli fotovoltaici e correlati: infissi, pavimenti e una serie di opere detraibili. 
Oltre al reato di truffa, sono contestati il riciclaggio e l’autoriciclaggio. 

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